«Gli strumenti sembravano impazziti» di Gabriele Beccaria

«Gli strumenti sembravano impazziti» «Gli strumenti sembravano impazziti» strare agli studenti i sussulti della litosfera. Spiega un'altro sismologo, Rodolfo Console: «Le onde hanno superato l'ampiezza massima registrata normalmente. Per capirci, i pennini hanno toccato i margini delle schede. Se il terremoto si fosse verificato a una profondità consueta, non superiore ai 70 chilometri, la distruzione inflitta sarebbe stata assoluta per un raggio di centinaia di chilometri». Non dimentichiamo - aggiunge - che è proprio il Sud America la terra dei sismi più devastanti. «E' stato un movimento tellurico di intensità inaudita», conferma Giovanni Ferrerò, dall'os¬ Aun soffio dall'Apocalisse. «In Sud America non si era mai registrato un terremoto così forte e a quella profondità. E' un fenomeno molto interessante, al limite. Oltre i 600 chilometri non se ne verificano perché la materia si trova allo stato pressoché fluido». Terrorizzante per milioni di persone, affascinante per la comunità degli scienziati. Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica, osserva le ultime rilevazioni e commenta: «Il sisma ha avuto una fortissima magnitudo, tra 7,5 e 7,8. Si è trattato di un'enorme quantità di energia liberata che si è percepita in un'area che si estende dalla Bolivia al Canada». Fortunatamente, la quantità di strati contro i quali la scossa si è scatenata era tale che l'impatto è arrivato in superficie attenuato. Altrimenti sarebbe stata una catastrofe da consegnare ai libri di storia. «Il terremoto è avvenuto in un'area notoriamente a rischio, dove la crosta terrestre si immerge sotto l'America del Sud. Questa è una zona-tipo - spiega il professore - dove c'è davvero tutto e tutto è legato da un rapporto di causa-effetto: «Placche, fossa oceanica, montagne, vulcani emersi e sottomarini, sismi». Lui - dice - la utilizza dalla cattedra dell'università per illu¬ PROPAGANDA ELETTORALE >f * * 0 «Più Europa in Italia, più Italia in Europa. Creare uno Stato europeo federale, unire le comuni radici dei popoli del continente. Realizzare forti istituzioni comunitarie, dotarsi di una politica estera comune, lavorare per un vero equilibrio economico e sociale. L'Europa è liberaldemocratica o non è. Vogliamo portare al Parlamento europeo le persone e le idee che hanno cambiato l'Italia». servatorio meteosismico del Canavese. «E' la prima volta in 25 anni che assisto a qualcosa del genere». E ci potrebbero essere altre scosse, l'after-shock, come dicono gli addetti ai lavori. I prossimi giorni saranno pieni di trepidazione. «D'altra parte, la Terra è viva, con movimenti frequenti e rari momenti di quiete». «Peccato - si immalinconisce Boschi - che quando le analisi degli scienziati saranno disponibili, i giornalisti non saranno più interessati». Sì, ma solo fino all'inevitabile nuovo tremito del pianeta e ad altre prime pagine. Gabriele Beccaria * 0

Persone citate: Enzo Boschi, Giovanni Ferrerò, Rodolfo Console