BACH CONGELATO DALLA TV di Giorgio Pestelli

FERMATA FERMATA A RICHIESTA BACH CONGELATO DALLA TV A fatto molto bene il pianista Krystian Zimerman a interrompersi durante il suo ultimo concerto all'Auditorium di Torino perché disturbato dalla presenza di una telecamera: mica poteva continuare così, con le mani che andavano per conto loro, come fossero state di un altro, e con la testa che brandeggiava per scrutare nell'oscurità della balconata il puntino rosso della telecamera accesa. In sala la situazione era imbarazzante e un po' comica. Molti non hanno sentito bene il fervorino in inglese pronunciato in apertura (io ho creduto di capire solo «camera» e «legge italiana»), per cui quando il pianista, continuando a snocciolare Bach, ha incominciato a dirigere sguardi penetranti verso la galleria molti del pubblico lo hanno imitato. Nel concerto si era introdotto un corpo estraneo: il pubblico si sentiva tagliato fuori, assisteva a un rapporto fra l'artista e «l'altro»; inoltre: chi sempre pensa l'interprete preso da cose spirituali, si sarà reso conto, con una punta di delusione, che si può suonare con le mani e stare con il cuore altrove; anche se i più avvertiti avranno notato che c'era una bella differenza fra il Bach suonato prima, durante l'inquieta ricerca, e quello suonato dopo, a tv debellata, ricominciando da capo. Le riprese andrebbero fatte durante le prove o in interviste apposite; è importante che musicisti consapevoli, come lo Zimerman, ricordino a tutti che suonare per il pubblico che mi sta di fronte e suonare per una macchina che riproduce e diffonde sono due cose diverse; che richiedono una predisposizione e uno stato d'animo diversi. In altre parole: bisogna saperlo prima, che ogni mio più piccolo gesto verrà eternato e usato nel bene e nel male senza che io possa farci più nulla. Giorgio Pestelli

Persone citate: Bach, Krystian Zimerman, Zimerman

Luoghi citati: Torino