E il mondo rideva amaro di Maurizio Assalto
E il mondo rideva amaro E il mondo rideva amaro Satira scatenata contro il Duce, tedeschi in prima fila SflL «più grande statista del I secolo» avrà pure fatto bene I fino al '38, come ha ribadito I ancora di recente l'on. Fini, _il ma all'estero la pensavano altrimenti già nel '24. Il becco giallo (testata satirica fondata all'inizio di quell'anno da Alberto Giannini, che in pochi mesi salì da 50 a 450 mila copie) l'aveva previsto, nei giorni tumultuosi e angosciati in cui il «giovine deputato socialista» era scomparso, ma ancora non se ne trovava il cadavere: «Per atroce che sia il crimine compiuto contro l'on. Matteotti, qualcosa più augusta era morta: la reputazione dell'Italia di fronte a tutte le altre nazioni civili. E gli italiani (...) rivedranno fiorire su le labbra dei popoli fra i quali immigrano il sorriso dello scherno». Ecco qua. Una lugubre mano scheletrita che bussa inesorabile alla porta del Fascio, e la dicitura: «Sarebbe una magnifica cosa se si potessero assassinare anche i fantasmi» (Karl Holtz sul berlinese Lachen Links). Un insonne Benito sotto le coltri, che cerca di scacciare lo spettro sorridente del Martire lindo e incorruttibile: è l'«Acusación de la sombra», uscita nei giorni del delitto su un giornale di Buenos Aires. Un ridicolo Mussolini in orbace, la¬ pidato da un diluvio di massi che si chiamano «Matteotti» (vignetta anonima su L'Italia di San Paolo del Brasile). Un terrificante Duce allo specchio, con il «marchio indelebile» sulla fronte: «Moord od Matteotti» (disegno di Hahn jr. sul Notenkraker di Amsterdam). Stesso autore e stessa testata, qualche anno dopo: c'è un Mussolini in abito di gala, nel decennale della marcia su Roma, che declama mano al petto «Noi tireremo dritto per la nostra strada», e la strada è bordeggiata di croci che hanno le scritte «Democratie», «Socialisme», «Matteotti». Questi e altri splendidi disegni d'epoca, grondanti sangue e indignazione, saranno in mostra da metà luglio al Premio Satira politica di Forte dei Marmi («Il delitto Matteotti nell'immaginario satirico europeo»). I più spietati furono i tedeschi, in prima fila il celebrato Simplicissimus, seguiti dai praghesi di Simplicus e da francesi, inglesi, americani. E poi, naturalmente, c'erano i nostri disegnatori (la libertà di stampa non era ancora stata soppressa, lo sarà di lì a poco). Il Paese legale si accapiglia, in un'aula deserta c'è solo Mussolini tremebondo, al banco del governo, una corona davanti al seggio di Mat- teotti, e un'Italia turrita che si leva con l'indice puntato: «Domando la parola!» (Galantara sul Becco giallo). Sullo stesso periodico, in un disegno di Chancel, un Duce tronfio e nerboruto siede sulla bara della vittima. Si apre il processo: «La Verità è in marcia» annuncia amaro l'ovanti.', e il sentiero su cui si incammina la fanciulla ignuda, la fiaccola levata, è attraversato da alberi tagliati frane trappole spuntoni. Ancora il grande Galantara, sulYAsino, commenta lo sbandierato desiderio di pace del fascismo: si vede una valle crepuscolare, un'infilata di cipressi, croci e croci e la croce sulla tomba di Matteotti e l'epitaffio «Rcquicscat in pace». Perla propaganda fascista era un chiodo fisso. Il Popolo d'Italia si premura di riferire che in tutto il Paese le commemorazioni dell'ucciso si sono svolte «senza incidenti, avendovi partecipato anche le organizzazioni fasciste», sottolineando che «l'unanimità della partecipazione ha sommerso le particolari discor¬ die, e allargato il significato della manifestazione (...) al cordoglio per tutte le vittime della lotta che si combatte da 5 anni». E al grido di «Basta! Basta!», L'Ora proclama che «noi non abbiamo il desiderio ma la volontà della pacificazione nazionale. Noi vogliamo amare di eguale amore tutti gli italiani, vogliamo unire tutti i cuori...». Pace, pacificazione: ma tutto questo non ci sembra di averlo sentito un attimo fa? Maurizio Assalto Sopra, una vignetta anonima uscita in Brasile su un giornale di emigrati. A lato, disegno di Chancel sul «Becco giallo»
Luoghi citati: Amsterdam, Brasile, Buenos Aires, Forte Dei Marmi, Italia, Roma, San Paolo
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