Caso Moro preso un altro brigatista

Roma, finisce in trappola Raimondo Etro: ritirò le armi dopo l'agguato di via Fani Roma, finisce in trappola Raimondo Etro: ritirò le armi dopo l'agguato di via Fani Caso Moro, preso un altro brigatista E' stato il latitante Casimirri a svelare al Sisde il ruolo che ha avuto nel rapimento dello statista ROMA. Un altro brigatista del «caso Moro», uno che secondo gli investigatori ha fornito «appoggio logistico» al commando di via Fani, è caduto in trappola. Si chiama Raimondo Etro, oggi ha 37 anni, una moglie thailandese e un figlio, da ieri è in carcere con l'accusa di concorso in strage ed omicidio. Di lui ha parlato, dal Nicaragua, una delle «primule rosse» residue delle Brigate rosse: Alessio Casimirri, tuttora ufficialmente latitante, uno che partecipò materialmente alla strage della scorta e al rapimento di Moro. Agli uomini del Sisde che l'hanno contattato in Sud America, Casimirri ha rivelato che dopo l'agguato del 16 marzo '78 consegnò le sue armi al compagno «Carletto», nome di battaglia di Raimondo Etro, un ragazzo di 21 anni che proveniva dalla brigata di Primavalle e che poi era passato in quella della Controrivoluzione. Qualcuno ipotizza ora che Etro possa aver fatto parte, magari con un ruolo marginale, del gruppo di brigatisti presente in via Fani. Il pubblico ministero Antonio Marini - che con il collega Ionta ha chiesto e ottenuto dal gip l'arresto dell'ex terrorista - non esclude che «Carletto» potesse essere stato a bordo di una moto indicata da qualche testimone sul luogo dell'agguato, ma di cui tutti i brigatisti interrogati hanno sempre negato l'esistenza. Oppure che Etro possa aver sorvegliato il furgone sul quale, dopo il rapimento, fu caricato Moro. Un mese prima della strage di via Fani, il 14 febbraio del '78, Etro fu invece coinvolto nell'attentato al giudice Riccardo Palma, il magistrato di Cassazione addetto agli istituti di pena ucciso all'inizio della «campagna contro il trattamento carcerario dei prigionieri politici». Secondo la ricostruzione fatta dalla Digos, e alcune ammissioni dello stesso brigatista, Etro era l'uomo che doveva materialmente assassinare il giudice, ma quando puntò la pistola non ebbe il sangue freddo di fare fuoco. Sparò un altro brigati-, sta, probabilmente Gallinari, e l'a-» zione venne ugualmente portata a, termine. Forse anche per quell'in-, decisione «Carletto» venne poi uti-. lizzato dalle Br essenzialmente come uomo d'appoggio logistico: prestanome per l'affitto o l'acquisto di appartamenti-covo, oppure «raccoglitore di armi», secon 'o il raccontai di Casimirri. Nell'aprile del 1985 Raimonda Etro finì in carcere, confessò qualcosa - per esempio di essere stato il» prestanome di Valerio Morucci e Adriana Faranda -, disse di essere! entrato nelle Br dopo il marzo '78,; chiamò in causa qualcuno vestendo; i panni del pentito, e se la cavò con, poco più di un anno di galera. Tornato libero ricominciò una vita nor-i male, avviando un'attività di foto-, grafo e un giro d'affari con la Thai-i landia: si dice anche che commer-i ciava materiale pornografico. Ini Oriente si era sposato ed aveva messo al mondo un bambino che. oggi ha tre anni. i DaDa Thailandia Etro andava e veniva, e qualche giorno fa è arrivato a Roma con un volo di lineai proveniente da Bangkok. Abitava in casa della madre, al quartiere. Aurelio, e lì ieri mattina - al termi-, ne di un'indagine durata mesi, con' le conferme incrociate di altri exterroristi e un lungo lavoro per localizzarlo - gli agenti della Digos. 10 hanno arrestato. Per Etro è stata un salto indietro di 16 anni, che l'ha riportato ai tempi di «Carletto». Se ha partecipato all'organizzazione del sequestro Moro, Etro potrebbe svelare altri particolari, per esempio quanti e chi erano davvero i brigatisti in via Fani. Ieri sera c'è stato 11 primo interrogatorio. Il brigatista ha ammesso d'aver avuto un ruolo nell'omicidio del giudice Palma, ma ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda Moro. Giovanni Bianconi Era già stato in cella per l'attentato a un giudice Ora faceva il fotografo Raimondo Etro, uno degli ultimi brigatisti rossi a cadere in trappola

Luoghi citati: Bangkok, Nicaragua, Roma, Sud America, Thailandia