«In quel cimitero son sepolti misteri»

«In quel cimitero son sepolti misteri» II sindaco di Palermo denuncia: tombe vuote «In quel cimitero son sepolti misteri» PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con il sorriso beffardo di chi vuol confermare i parossismi del «caso Palermo», di una città cioè con problemi incredibili, Leoluca Orlando ieri ha fatto una grave denu jia. Ha rivelato che nei cimiteri palermitani accadono cose da pazzi, come il rinvenimento di due cadaveri in una bara, o quello di soli abiti in un'altra priva invece del cadavere. Per fare questa denuncia, il sindaco ha scelto l'imminenza delle elezioni nelle quali è candidato del suo movimento «La Rete» al Parlamento europeo, «un modo assicura - per portare veramente questa città in Europa». Orlando ha illustrato i primi sei mesi della sua candidatura, ottenuta con il 75 per cento dei voti, risultato quasi plebiscitario al quale poi il 27 e 28 marzo ne è seguito uno assai deludente per i retini, sconfitti sia alla Camera sia al Senato. E ai giornalisti, che hanno ascoltato allibiti le sue parole, Orlando non ha nascosto proprio niente ricordando anche che, sui cimiteri di Palermo, è in corso un'inchiesta della magistratura, dopo una ventina di arresti compreso quello dell'ex assessore socialista al Patrimonio Giacomo Affaticato per un racket delle sepolture che avrebbe reso laute tangenti. Il sindaco ha anche parlato di tombe misteriosamente intestate, con tanto di lapide e fotografia, a defunti che invece sono poi risultati inumati in altre località della Sicilia. «Dai casi che sono emersi fino ad oggi - ha affermato si può desumere l'attività di una vera e propria organizzazione che ha controllato più o meno rigidamente i cimiteri e che per chissà quanto tempo ha consentito queste più che strane inumazioni». Secondo Orlando, l'attività e i programmi di questa cosca dei cimiteri sono stati sconvolti dalla decisione con la quale la giunta di Palermo ha recentemente ridotto da 20 a 10 gli anni indispensabili per trasferire le salme. Certo vi sono alcuni punti fermi sui quali Leoluca Orlando ha insistito. «E' scontato - ha detto ancora polemicamente il sindaco Leoluca Orlando - che due persone non possono aver deciso di essere sepolte nella stessa bara, e ancor di più che nessuno può essere resuscitato abbandonando gli abiti nel proprio loculo. Ed è anche ben difficile comprendere come vi siano tombe vuote ma con la lapide incisa con il nome di defunti che sono invece stati sepolti altrove, anche in luoghi molto lontani da Palermo». Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Leoluca Orlando

Luoghi citati: Europa, Palermo, Sicilia