L'ORDINARIA FOLLIA

L'ORDINARIA FOLLIA L'ORDINARIA FOLLIA / film di Marco Ferreri dall'8 al Massimo Due IL modo più riduttivo per presentare Marco Ferreri (cui il Museo del Cinema dedica la personale «Storie di ordinaria follia» da mercoledì 8 al 24 giugno, proiezioni tutti i giorni dalle 16,30 con ingresso a 7 mila lire) è quello di parlarne a partire dal suo film forse più banale (e forse proprio per questo motivo rivelatosi di maggior successo commerciale): «La grande abbuffata». E questo perché una costante del cinema di Marco Ferreri è sempre stata il suo rifiuto nei confronti del cinema narrativo tradizionale. Per lui, nella migliore tradizione degli Anni Sessanta, fare un film significa raccontare con l'apparente disordine tipico di un quaderno di appunti una vicenda paradossale, nella quale si può anche leggere un apologo pur convenendo di più godersi la grande inventiva visiva e la lucida forza morale. E come esempio si può prendere il suo film più recente, uno dei più belli: «Diario di un vizio», incentrato su una procace Sabrina Ferini che diventa l'oggetto delle fantasie ma¬ VENERDÌ' SABATO late di Jerry Cala; è volutamente sgradevole nel modo di narrare eppure straordinariamente moderno, così come è avvincente la lettura del tipico maschio italiano come ormai sterile, incapace anche solo di pensare qualcosa di diverso dal tirare avanti sopravvivendo giorno dopo giorno. E sul fatto che l'umanità non abbia un grande futuro e soprattutto che il mr.-'ihio non possa più considera, si indispensabile alla riproduzione della specie, Ferreri ha costruito i suoi film migliori: da «Break-Up», uno delle migliori pellicole italiane degli Anni Sessanta (è la storia di Mastroianni maschio rampante che si diletta a soffiare dentro i palloncini, rinunciando a tutto il resto e causando in poco tempo la propria rovina; fu tagliato selvaggiamente dal poco illuminato produttore Carlo Ponti) a «La donna scimmia», da «L'ultima donna» a «Il seme dell'uomo» fino a «Caro maschio» e a «Dillinger è morto». Altra caratteristica di Ferreri è quella di utilizzare in modo eccentrico attori che fino a MASSIMO 2 Via Montebello 8 Omaggio a Sergej Paradjanov. Ore 16,30,18,30, 20,30 e 22,30: «Ashik-Kerib». MASSIMO 3 Via Montebello 8 Ore 16,30: «Il libro di Maria» e «Je vous salue Marie». 18,30 e 22,30: «Prénom Carmen». 20,30: «Thérèse» FORUM KING KONG Giardini Reali Ore 22: «Misterioso omicidio a Manhattan» di e con Woody Alien. Ingresso 7 mila. DRIVE IN Via Sansovino Ore 22: «Mr. Jones» con Richard Gere. Ingresso 8 mila. FESTA DEL CINEMA Tutti i locali Fino al 23 giugno, tutti i giorni compresi i festivi, biglietti d'ingresso a 6 mila lire. DOMENICA quel momento si sono specializzati in ruoli di altro tipo, portando all'estremo proprio le caratteristiche di quei personaggi. In «Diario di un vizio», ad esempio, il protagonista è lo stesso Jerry Cala spensierato playboy in tanti film natalizi dei fratelli Vanzina mentre in «Break-Up» Mastroianni estremizza il vuoto esistenziale di «La dolce vita»: ma non vanno dimenticati la Girardot che, al culmine della sua bellezza, diventa donna scimmia nel film omonimo, il Sergio Castellitto cannibale in «La carne» a fian¬ LUNEDI'

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