PER 382 CHILI DI SASSI LUNARI
PER 382 CHILI DI SASSI LUNARI PER 382 CHILI DI SASSI LUNARI s ONO appena finite le celebrazioni dello sbarco alleato in Normandia ed ecco un altro sbarco americano da ricordare. Altrettanto epico ma per fortuna senza sangue, non una vittoria dell'arte bellica ma della scienza: lo sbarco sulla Luna di Armstrong e Aldrin. Era la notte tra il 20 e il 21 luglio del 1969, davanti ai televisori, a vedere immagini confuse e ancora in bianco e nero, c'erano 600 milioni di persone. In orbita lunare era rimasto Michael Collins, l'uomo più solo del mondo. Ci attende un mese di commemorazioni. In Italia si incomincerà venerdì a Ravenna, con una conferenza del filosofo della scienza Giulio Giorello («Da Cyrano ad Armstrong»), affiancata, al Planetario della città, da una mostra di quotidiani dell'epoca e da altre due conferenze: la prima su ciò che si è scoperto studiando i 382 chilogrammi di pietre lunari portati a terra, la seconda sui futuri programmi di esplorazione del nostro satellite. Simbolicamente, l'esplorazione della Luna si è conclusa soltanto qualche settimana fa, quando la sonda americana «Clementine» ha cartografato le ultime regioni del nostro satellite ancora semisconosciute, quelle intorno ai poli. La navicella avrebbe vedrà un equipaggio umano su Marte entro l'anno 2020. La presenza umana sul nostro satellite sembra una tappa obbligata nella pianificazione dell'attività di esplorazione planetaria. La base lunare dovrebbe diventare un vero e proprio laboratorio di ricerca per migliorare la nostra conoscenza del sistema solare; un ambiente ideale per lo sviluppo di nuove tecnologie utilizzabili sia sulla Terra che nell'esplorazione di altri pianeti. La prima fase del programma prevede alcune missioni di ricognizione, con sonde automatiche, per identificare i potenziali luoghi di atterraggio. Successivamente un «fuoristrada» dotato di sofisticate apparecchiature, verrà inviato su »u Luna per cercare il sito più adatto. Questo lavoro preparatorio dovrebbe culminare con l'arrivo del primo equipaggio uma¬ poi dovuto andare a un appuntamento con l'asteroide «Geographos», ma l'esaurimento del propellente impedirà di svolgere questa seconda parte della missione. Intanto, nei 25 anni trascorsi dal primo sbarco (il sesto e ultimo avvenne nel dicembre 1972), la Luna è diventata un luogo da proteggere, il primo parco naturale dello spàzio, un posto dove ancora gli astronomi potranno svolgere le loro ricerche liberi da inquinamento luminoso e radioelettrico. E anche questo fatto può essere inleso come qualcosa di simbolico. Che ne è di quei 382 chili di Luna? L'87 per cento giace intatto sotto vuoto o in atmosfera di azoto al Johnson Space Center di Houston e a San Antonio, Texas. I restanti 49 chili di 2196 campioni originali sono stati suddivisi in 78 mila subcampioni, studiati in un centinaio di laboratori di tutto il mondo. Quelle pietre color lavagna ci hanno insegnato molte cose sul nostro satellite, ma rimane l'interrogativo più importante: quello sull'origine del sistema Terra-Luna e sulla sua evoluzione. Un buon motivo per tornare lassù. Alla ricerca, in fondo, di noi stessi. Piero Bianucci no, previsto per il 2004. A distanza di pochi giorni verranno lanciati due razzi; il primo, un «cargo» automatico, verrà utlizzato per trasportare il modulo abitativo e la gran parte delle attrezzature necessarie. A bordo del secondo, ci saranno 6 astronauti, una «rover» e mezzi logistici sufficienti per un periodo di 14 giorni, la durata di un giorno lunare. Solo cinque membri dell'equipaggio scenderanno sulla superficie della Luna; il sesto resterà a bordo del modulo orbitante per curare i collegamenti con la Terra e le operazioni di attracco del «lander», il modulo che fungerà da traghetto lunare. Come prima attività sulla superficie lunare, gli astronauti dovranno creare un proprio habitat in cui vivere. Attrezzature pesanti come bulldozer e gru verranno usati per preparare il terreno su cui installare il mo¬ dulo abitativo ed il generatore nucleare per produrre energia elettrica. Appena montato, il modulo verrà completamente interrato per schermarlo dalle radiazioni solari che, data l'assenza di atmosfera, possono essere letali per l'uomo. Una volta insediati, gli astronauti effettuano ricognizioni del terreno circostante, per studiare e caratterizzare ulteriormente il sito scelto come primo insediamento lunare. Una seconda missione seguirà nel 2005, con le stesse modalità, ma con mezzi sufficienti per restare 40 giorni terrestri, un intero ciclo giornonotte sulla Luna. Verranno create nuove infrastruttuie (strade, zone di atterraggio e aree per futuri ìnsediamentil ma soprattutto comincerà l'attività di ricerca scientifica che è parte integrante di questa seconda missione. Con la terza missione si
Persone citate: Aldrin, Armstrong, Giulio Giorello, Johnson, Michael Collins, Piero Bianucci, Space
Luoghi citati: Italia, Normandia, Ravenna, San Antonio, Texas
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