Perché il tumore attacca me e risparmia te?

EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA Perché il tumore attacca me e risparmia te? Lo studio di un enzima chiarisce le differenti reazioni ai cancerogeni re alcune sostanze cancerogene e con lo sviluppo del cancro della vescica. L'enzima studiato, l'N-acetiltransferasi, ha in effetti la capacità di neutralizzare alcuni composti cancerogeni, come il 4aminobifenile, che si trova nel fumo di sigarette e si può formare, nell'organismo, se si respirano fumi di scarico di motori diesel. Ma non tutti abbiamo abbastanza N-acetiltransferasi per difenderci dal cancro e questo dipende dal nostro bagaglio ereditario, da quel Dna che fin dalla nascita ci fa più o meno suscettibili a questa o quella malattia. «Così - spiega Vineis - le persone possono dividersi in lenti o veloci acetilatori: più lenta è l'attività dell'enzima e più il cancerogeno avrà il tempo di scatenare i suoi perfidi effetti sull'organismo., anche se le dosi non sono altissime. Per questo, alla fine, lo stesso pacchetto di sigarette nuoce in modo diverso a gente apparentemente simile». E' chiaro che la ricerca svolta da Vineis e dai suoi collaboratori non è importante solo per le specifiche sostanze studiate, ma fa parte di un grande filone di studi sulla predisposizione al cancro e sul difficile collegamento tra predisposizione genetica, attività metabolica e sviluppo della malattia. Conoscere infatti le dosi a cui una sostanza diventata effettivamente tossica per l'organismo umano non è affatto semplice, né è semplice utilizzare al meglio certe informazioni, sia a livello personale sia collettivo. Non sono certo in discussione sostanze decisamente e fortemente cancerogene per tutti, anche a piccole dosi. Ma viene da chiedersi fino a che punto è giusto, per esempio, che la normativa sui livelli minimi di esposizione a sostanze nocive sia basata su valutazioni medie sapendo però che questo non protegge tutti, ma mantiene a rischio le persone più sensibili della media a quel composto. Si riapre, nello stesso tempo, la dibattuta questione su come gestire informazioni così personali e delicate, in tema di salute e prevenzione, quando ad appropriarsene con eccessivo zelo potrebbero essere compagnie di assicurazione o datori di lavoro. «Le correlazioni individuate da queste ricerche, nel rapporto tra esposizione a cancerogeni e sviluppo della malattia - conclude Vineis - pur offrendo preziose novità sul piano delle conoscenze, non permettono facili estrapolazioni alla loro applicazione pratica». Una sottolineatura importante, affinché queste conoscenze non si trasformino in un'inutile caccia discriminatoria e tutti possano avere pari opportunità di sicurezza e di scelte di vita. Rossella Cast elnuovo

Persone citate: Rossella Cast, Vineis