Parco tecnologico quasi al via

SUL LAGO MAGGIORE SUL LAGO MAGGIORE Parco tecnologico quasi al via Con 38 miliardi Cee, una struttura per la ricerca TRENTOTTO miliardi di investimenti Cee, ventimila metri quadrati di laboratori in gran parte già occupati da 8 progetti ad alta tecnologia, servizi e strutture d'avanguardia, 120 posti di lavori nella ricerca. Il Tecnoparco del Lago Maggiore è pronto (ancora pochi mesi per i lavori di rifinitura: l'inaugurazione è prevista per il prossimo ottobre) e questa struttura, unica nel suo genere in Italia, potrebbe segnare una svolta per lo stile di lavoro di piccole e medie imprese offrendo loro una possibilità unica per innovare continuamente il prodotto. Gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo sono dubbi amletici per i piccoli imprenditori. Da un lato l'imperativo di proporre sempre manufatti innovativi e unici per tecnologia, processi di lavorazione, qualità dei materiali. Dall'altro l'esigenza di ottimizzare i ricavi, specie quando vengono assottigliati dai tempi di crisi. Molte aziende si trovano così a riporre nel cassetto idee brillanti perché non possono permettersi le risorse per svilupparle'e industrializzare. Ecco il ruolo dei parchi tecnologici: creare una struttura che acquisti e gestisca tali risorse (laboratori di ricerca, macchinari sofisticati, personale tecnico e servizi integrati) affittandole a chi ne ha bisogno per un tempo determinato. Il Tecnoparco del Lago Maggiore occupa un'area di 150 mila metri quadrati nel verde di Intra e Pallanza. Per realizzare il primo lotto con 20 mila metri quadrati di laboratori, uffici e servizi comuni, la Comunità economica europea, con un progetto studiato in collaborazione con la Regione Piemonte (che ne garantisce la «trasparenza»), ha stanziato 22 miliardi di lire. Come si presentano le strutture del Parco tecnologico che sta per essere inaugurato sul Lago Maggiore Al servizio dell'industria italiana, è stato finanziato con 38 miliardi della Cee mentre altri 16 miliardi sono già stati deliberati per raddoppiare la struttura, rendendola accessibile, entro la primavera del 1996, ad almeno 20 imprese contemporaneamente. Il Tecnoparco ha già accolto 8 progetti di altrettante aziende. Si progetteranno nuovi sistemi informatizzati per rendere «intelligenti» abitazioni e uffici, particolari lampade per le segnalazioni visive negli aeroporti, una siringa «ago-stop» anti Aids e padelle in alluminio antiaderente pretrattato. Tutte le industrie della zona possono inoltre usufruire del Tecnolab, un laboratorio specializzato in prove e analisi sperimentali che offre un «servizio di sportello» per le diverse certificazioni di prodotto richieste dalle nuove normative comunitarie in tema di sicurezza e tutela ambientale. «Le nostre strutture sono in grado di sostenere le ricerche più innovative nel settore dell'high-tech industriale e delle biotecnologie, ma non per questo snobberemo l'esperienza che trasuda dal tessuto industriale della zona in cui si trova il nostro centro», spiega Carlo Poggi, presidente della Tecnoparco spa. «Su entrambe le sponde del Lago Maggiore - dice ancora Poggi - in settori commerciali come il metalmeccanico, l'elettronico e il florovivaistico ope¬ rano 700 piccole e medie aziende il cui marchio è rinomato in Europa e nel mondo; posseggono un know-how preziosissimo, che cercheremo in tutti i modi di rivalutare». Di parchi tecnologici di questo tipo (ma con legami più saldi con la ricerca universitaria) ne esistono 4 in Francia, 3 in Gran Bretagna, 2 in Germania e 4 negli Stati Uniti. Andrea Vico Davide Pavan

Persone citate: Andrea Vico, Carlo Poggi, Davide Pavan

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Intra, Italia, Pallanza, Piemonte, Stati Uniti