Aldous Huxley ritorno al futuro di Masolino D'amico

Il centenario dello scrittore Il centenario dello scrittore Aldous Huxley ritorno al futuro />j HE cosa rimane oggi di I Aldous Huxley, il quale nacque quasi esatta1 i mente cento anni fa (il -MI 26 luglio 1894)? L'uomo fu, indubbiamente, un genio o poco meno - basti pensare che quando si laureò in letteratura inglese a Oxford col massimo dei voti si era preparato leggendo col metodo Braille perché quasi totalmente cieco da alcuni anni; in seguito avrebbe recuperato parzialmente la vista ignorando i medici e applicando la propria forza di volontà, con una tecnica che poi descrisse in un libretto la cui traduzione per Adelphi lasciò freddo il mio oculista quando gliela citai per convincerlo a non operarmi di cataratta. La prima, notevole raccolta di poesie - The Burning Wheel Huxley la pubblicò a ventidue anni; a ventisette uscì il suo primo romanzo satirico, Giallo cromo, che gli diede la notorietà, perlomeno presso i pochi che contano. Seguì una formidabile produzione, oltre che di narrativa in caratteristica chiave ironica, di saggistica su infiniti argomenti fra cui la politica, la letteratura, la filosofia; di libri di viaggi; di studi storici; di racconti; di versi; di commedie. Negli ultimi anni, quando viveva in California dove si sarebbe spento nel 1963, i suoi interessi si rivolsero alle religioni, sia quella cristiana - di cui ricostruì certe deviazioni nella biografia del pére Joseph, eminenza grigia di Richelieu, ovvero nei Diavoli di Loudun sullo scabroso episodio degli isterismi sessuali scatenati intorno all'abate Grandier - sia quelle orientali, parallelamente a un'esplorazione del misticismo autoindotto mediante esperimenti con stupefacenti come la mescalina. Il cervello fuori stazza proveniva a Huxley da un'eccezionale concentrazione di intelletti superiori. Suo padre Léonard, educatore e biografo di scienziati, diresse a lungo il prestigioso Cornhill Magazine; sua madre Julia, una delle prime donne laureate a Oxford, fondò un'ammirevole scuola femminile. Ella discendeva dal celebre educatore vittoriano Dr. Thomas Arnold, riformatore di Rugby, e una sua zia era la romanziera socialmente impegnata Mrs Humphry Ward. Ho lasciato per ultimi i due antenati più prestigiosi di Aldous, in quanto rappresentativi dei due indirizzi conflittuali sotto i quali praticamente tutta la sua carriera si svolse, ossia quello della scienza e quello delle belle lettere: il bisnonno T. H.Huxley(1825-95),celebre scienziato positivista noto come «il bulldog di Darwin» per la sua appassionata difesa delle Origini della Specie, e il prozio Matthew Arnold ( 1822-88), poeta e grande critico letterario. I quali erano stati antagonisti in un dibattito molto acceso, quando T. H. Huxley, pur non negando l'importanza delle discipline umanistiche, aveva decisamente sostenuto il predominio della scienza in un corso di istruzione ideale. Arnold aveva risposto assegnando invece il primato alla letteratura, cui secondo la sua Aldous Huxley famosa definizione spetta il compito di proporre «il meglio che si sa e pensa nel mondo». La tenzone, non risolta nemmeno ai giorni nostri, era ancora di attualità negli Anni Venti e Trenta, quando Aldous sfornava i suoi romanzi sarcastici ambientati nell'intelligencija londinese, molti personaggi della quale vi erano caricaturati; e i suoi antecedenti sembravano da un lato H. G. Wells e altri autori sensibili alla rivoluzione che scoperte e invenzioni stavano recando nel mondo, e da un altro Norman Douglas e analoghi commentatori caustici e brillanti, sorretti da una vena di irriverente umorismo. Volendo isolare un libro solo come emblematico degli argomenti affrontati da Aldous Huxley nel momento centrale e più significativo della sua evoluzione si potrebbe indicare Brave New World, in italiano Un mondo nuovo (1932), che oltretutto si presta oggi a una verifica in quanto ambientato in un futuro che per certi versi potremmo avere raggiunto, anche se a rigore la storia si svolge seicento anni dopo la data di pubblicazione, e ne sono passati solo sessanta. Come negli altri romanzi di Huxley, la trama benché saldamente strutturata non ha grande importanza, a contare essendo gli episodi e soprattutto la conversazione fra i personaggi. Qui si inizia con la visita al Centro londinese per il condizionamento della vita, dove i bambini sono allenati dall'infanzia a temere e sfuggire la natura e i libri, nonché, in seguito, a scindere la sessualità dagli affetti; intanto slogan politici gli vengono insufflati durante il sonno. Da questo regime controllato dalla tecno logia si esce mediante un viaggio in una riserva nel Nuovo Messico contenente indigeni allo stato primitivo; e la seconda parte del romanzo riguarda le esperienze di uno di loro in Inghilterra, dove viene condotto e dove, essendo scampato in un primo momento al tentativo di assimilarlo al conformismo generale, vive per un po' isolato in campagna, ma alla lunga è scovato dai curiosi, assillato e spinto al suicidio. Riletto oggi il libro appare paradossalmente meno invecchiato di quanto lo trovò Huxley stesso quindici anni dopo averlo scritto, quando si rammaricò di non avervi previsto l'energia nucleare. Questa appare una questione di dettaglio, mentre due punti centrali continuano ad avere enorme attualità, vedi l'illusione secondo cui la scienza e non lo spirito umano sarebbe il mezzo ideale per migliorare il mondo e vedi la visione di un totalitarismo fondato non sulla forza, ma sul consenso ottenuto mediante l'abile uso della propaganda la popolazione del Brave New World è stata convinta ad amare la propria schiavitù. Oscar Wilde disse che l'arte inventa e la vita imita, ma forse basta dire che l'artista intuisce le cose prima che diventino ovvie. In ogni caso, quando Aldous Huxley scrisse Brave New World la televisione non era ancora stata inventata. Masolino d'Amico

Luoghi citati: California, Inghilterra, Messico, Oxford