Euronews rimandata a ottobre

Euronews rimandata a ottobre La «Cnn europea» ha come azionisti Rai, France Television, Ssr e Tve Euronews rimandata a ottobre Manca la pubblicità, il bilancio non quadra ROMA. Rimandata a ottobre. Cinque mesi di tempo per decidere il futuro di «Euronews», la rete europea di informazioni via satellite presentata, alla sua nascita, come la risposta europea alla Cnn americana, di cui sono azioniste di maggioranza quattro tv pubbliche: la Rai, la Tve spagnola, France Television e la svizzera Ssr. Nonostante l'interesse di altre reti europee che vi hanno aderito, la tv ha difficoltà finanziarie: il mercato pubblicitario non ha investito sul progetto. Qualche giorno fa a Roma le quattro tv che reggono la rete hanno così discusso ima ridefinizione di Euronews, cercando aiuti e nuove adesioni. Con un termine: metà ottobre. In quell'occasione verrà deciso il futuro della società. In un nuovo incontro avvenuto martedì a Ecully (Lione) dove ha sede la tv, il consiglio di amministrazione ha tracciato il nuovo piano di rilancio, ribadendo la validità politica e culturale di una rete di informazioni continue a destinazione europea. Si sono considerati i «risultati soddisfacenti della tv», che serve, a 17 mesi dalla sua nascita, 20 ore al giorno di notizie in cinque lingue, a un'audience potenziale di 160 milioni di persone (sono 14 milioni di abbonati al cavo), e che inoltre sarà presto presente anche sul continente ameri¬ cano e nei Paesi arabi. Non mancano i segnali positivi, ricevuti da più Paesi: si attendono sviluppi significativi dall'Est e dalla Scandinavia. Un importante passo avanti è la firma di un accordo con la Società Taunus Film per la creazione di ima filiale tedesca di Euronews. Il rilancio toccherà alcuni settori. Innanzitutto una nuova gestione della pubblicità, differenziata per i diversi Paesi; poi la ricerca di un accordo intergovernativo pluriennale con l'appoggio dell'Unione europea della radiotelevisione; infine l'allargamento dell'azionariato. Il consiglio ha anche approvato l'apertura del capitale a partecipazioni private: Euronews potrà così diventare una società a finanziamento misto. Le difficoltà finanziarie - si è sottolineato nella riunione - «rimandano a una prospettiva di deficit propria a tutti i canali televisivi nei loro primi anni di vita». E' di questo parere anche Massimo Fioriera, presidente e direttore generale di Euronews: «I nostri problemi sono fisiologici, non patologici spiega - e i fattori positivi sono tanti: i programmi migliorano, l'audience sale, la distribuzione si allarga. Certo, c'è crisi nel mercato pubblicitario; e le difficoltà che hanno servizi pubblici da cui dipendiamo si ripercuotono su di noi». Tra le posizioni degli azionisti di maggioranza, comunque, sembra che quella più «chiusa» sia proprio della Rai. I risultati a lungo termine dell'investimento-Euronews probabilmente si scontrano con la tendenza a pareggiare i conti a tutti i costi che l'azienda di Stato mostra in questo periodo. Se Euronews a ottobre non avrà migliorato la sua posizione, la Rai secondo voci di corridoio - ne uscirà. Una decisione pericolosa, che potrebbe significare l'emarginazione dell'Italia dal progetto, e forse anche dalle lingue «ufficiali» della televisione europea. Sarebbe un peccato. Intanto chi vuole vedere Euronews in Italia (e non ha il «padellone» del satellite) può seguirla al mattino presto su Raiuno (alle 6) e su Tmc (alle 7 e alle 12,30). Nella televisione oggi lavorano una cinquantina di giornalisti, di 5 lingue diverse: francese, inglese, italiano, tedesco e spagnolo (per febbraio si dovrebbe aggiungere alle altre la lingua araba). Sono, in media, giovanissimi: dai 20 ai 30 anni. Il loro compito è di confezionare le notizie per poi mandarle in onda contemporaneamente nelle diverse lingue. Destinazione, Europa. Cristina Caccia

Persone citate: Cristina Caccia, France Television, Tve Euronews

Luoghi citati: Ecully, Europa, Italia, Lione, Roma