Stasera la musica è per Petrassi di Giorgio Pestelli

Stasera la musica è per Petrassi Milano: grande festa al Conservatorio per i 90 anni del compositore Stasera la musica è per Petrassi Trascinante l'orchestra Rai diretta da Weikert MILANO. Faceva un bellissimo effetto vedere il calore e l'affetto con cui la sala piena del Conservatorio ha festeggiato Goffredo Petrassi, protagonista di una bellissima serata nata dalla collaborazione della Rai, di Milano Musica e del Festival «Edgard Varese»; è stata anche la prima manifestazione di una serie in cui tutte le istituzioni musicali di Milano, Scala in testa, si sono concertate per onorare Petrassi nei suoi novant'anni; e quando Milano si muove c'è sempre da attendersi riscoperte e approfondimenti molto promettenti. La serata è incominciata con una introduzione biografica e un dialogo fra Enzo Restagno, Mario Messinis e il compositore: sempre esplicito nella sua umanità, mai rassegnato allo schematico ruolo del «classico». Molto interessanti gli accenni, sollecitati da Messinis, sul vai e vieni dal bal¬ letto di alcune partiture petrassiane legate all'esperienza dei Balletti da camera di Aurei Millos; tanto più che il primo brano in programma era il «Ritratto di Don Chisciotte», suite dal balletto composto appunto per Millos nel 1945. La partitura si costruisce attraverso l'intreccio di tre intermezzi, di tratto leggero come un disegno, e quattro danze dal forte risalto plastico, il tutto incorniciato da una introduzione e un finale: il «ritratto» del personaggio immortale viene su con lievi gesti, evapora come un'essenza: le fanfare lontane di un epos fanciullesco nella prima danza, l'aria rarefatta, la sublime sva^atezza della terza, le fierezze, le impuntature, e le annotazioni rustiche verso la fine: tutto si fonde in una immagine che è una disposizione del sentimento più che una figura. Peccato che il direttore Ralf Wei¬ kert non fosse in sintonia con la composizione, diretta senza interesse per la flessibilità e il colore congeniti all'idea del balletto; ma tutt'altro giudizio bisogna dare sul direttore delle altre opere di Petrassi in programma, il «Concerto per flauto e orchestra» e infine l'«Ottavo Concerto», perché qui il Weikert è entrato in argomento con totale partecipazione: sotto la sua guida l'Orchestra sinfonica della Rai di Milano (incredibile che un complesso di queste capacità sia avviato allo scioglimento) ha fatto ammirare le due partiture, per buona sorte eseguite negli ultimi anni con relativa frequenza; molto bravo 0 flautista Andrea Romani nel Concerto, applauditissimo assieme al direttore, all'orchestra e a Petrassi più volte chiamato al palco dalle acclamazioni del pubblico. Giorgio Pestelli

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