la Flotta Usa avverte Pyongyang

Il libro di Woodward sferza il Presidente Aumenta la pressione sulla Corea del Nord mentre si profilano sanzioni economiche la Flotta Usa avverte Pyongyang Manovre nel Pacifico: noi siamo pronti a colpire PORTSMOUTH DAL NOSTRO INVIATO Aumenta la pressione americana sulla Corea del Nord. Nei prossimi giorni 50 navi, 200 aerei e 2500 uomini saranno impegnati in una grossa esercitazione di guerra al largo della penisola coreana. «Si tratta di un'esercitazione pianificata da tempo, non di una prova di forza per impressionare la Corea del Nord», ha ridimensionato ieri mattina il consigliere per la Sicurezza nazionale Anthony Lake. Ma, anche se pianificata da tempo, Clinton ha deciso proprio ieri di mantenerla, nonostante il governo di Pyongyang abbia dichiarato di considerare «un atto di guerra» perfino la minaccia di sanzioni economiche. E lo stesso Presidente degli Stati Uniti, parlando ieri a bordo della nave da guerra George Washington, alla fonda nella baia di Portsmouth, ha rivendicato al suo Paese il merito di salvaguardare la sicurezza nel mondo «dal mar Adriatico ai mari d'Oriente». Clinton, molto criticato per le sue passate oscillazioni in politica estera, ha bisogno su que- sto terreno di un rilancio che le celebrazioni europee per il D-Day alle quali partecipa, finora non gli hanno dato. Alle esercitazioni nel Mar del Giappone coordinate dalla portaerei Indipendence parteciperanno anche unità da guerra canadesi, australiane, giapponesi e sud-coreane. Sabato Clinton, quando gli era stato chiesto di commentare l'affermazione del governo nordcoreano, secondo il quale le sanzioni invocate dagli Stati Uniti sono «un atto di guerra», aveva detto che al contrario si tratta di «un'azione di pace» per spingere il governo di Pyongyang a rientrare nella legalità internazionale. Ma ieri uno stretto collaboratore dei Presidente ha dichiarato ai giornalisti che l'esercitazione nel Mar del Giappone serve a far capire ai nord-coreani che, se ci sarà qualche provocazione «le nostre forze sono pronte a muoversi». «I discorsi di guerra sono prematuri - a affermato ieri il segretario per la Difesa William Perry - ma non escludiamo azioni preventive per proteggere la Corea del Sud se sarà necessario». La questione nord-coreana si era aggravata verso la fine della scorsa settimana, quando l'Agenzia speciale delle Nazioni Unite che sorveglia il rispetto del trattato sulla Non-Proliferazione Nucleare da parte di tutti i Paesi che vi hanno aderito, ha rinunciato a condurre nuove ispezioni, essendole stato proibito di visionare un impianto sospetto a Yongbyon. Clinton, sàbato, aveva definito «imperativa» la necessità di dure sanzioni economiche contro la Corea del Nord. Il Giappone ha messo a punto un pacchetto di sanzioni in dieci parti. Comprende un totale blocco commerciale e dei voli. Paolo Passarmi

Persone citate: Anthony Lake, Clinton, George Washington, William Perry