Caselli la legge sui pentiti non va toccata

Accoltella l'ex fidanzata e si impicca «Errore assurdo» Caselli: la legge sui pentiti non va toccata ROMA. «I pentiti sono uno dei pochi punti fermi della lotta alla mafia, pensare a cambiare ora la legge sarebbe "un lusso assurdo"». Lo sostiene il procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli in un forum intervista con tre suoi sostituti, Vittorio Teresi, Anna Palma e Biagio Insacco, che sarà pubblicato dalla «Voce» e di cui è stata anticipata una sintesi. «L'azione di contrasto alla mafia è paragonabile a un'auto - dice Caselli -. Le quattro ruote sono costituite dalla cattura dei latitanti, dalle misure di carattere patrimoniale, dal coordinamento delle forze di contrasto e dai collaboratori. La ruota dei collaboratori è l'unica gonfia». Sul pericolo di pentiti manovrati, i giudici della procura di Palermo escludono che ciò si sia mai verificati e si dicono sicuri di poter individuare tali inflitrazioni. Lanciano poi l'allarme sull'allentamento dei controlli nei carceri di massima sicurezza. [Ansa]

Persone citate: Anna Palma, Biagio Insacco, Caselli, Gian Carlo Caselli, Vittorio Teresi

Luoghi citati: Palermo, Roma