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PERCHE' QUEI MORTI 50 ANNI FA L'ANNIVERSARIO DEL D-DAY PERCHE' QUEI MORTI 50 ANNI FA SOLO il vento che da qualche giorno soffia sul_ la Manica sarà lo stesso di cinquantanni fa, quando gli alleati inglesi e americani sbarcarono sulle coste della Normandia e presero d'assalto quella che Hitler aveva chiamato: Fortezza Europa. Fortezza chiusa, terrigna; ostile al mare, nemica delle civiltà nate sui mari. Il Muro dell'Atlantico, che il Fùhrer aveva fatto edificare lungo una costa di cinquemila chilometri, era molto più di una fortificazione militare: era un baluardo destinato a tener lontane le democrazie liberali anglosassoni, a proteggere l'identità continentale europea dal sale impuro che l'Oceano portava con sé. Hitler e Mussolini avevano sempre saputo che il vero pericolo sarebbe venuto da quei mari, da quel sale, da quelle civiltà. Nella notte del 6 giugno il Muro dell'Atlantico cadde, e il guscio del nazifascismo s'infranse e si avviò alla disfatta. Il secondo muro contro la civiltà atlantica, edificato diciassette anni dopo a Berlino dalla potenza continentale sovietica, cadrà molto più tardi, nell'89: metà dell'Europa avrà atteso quarantacinque anni, perché anche per lei venisse il D-Day, il giorno della Decisione. Solo il vento della Manica sarà lo stesso, quando lunedì gli eredi del D-Day saranno tutti lì, sulle spiagge della Normandia, a commemorare l'impresa inaudita e le decine di migliaia di morti e la fede assurda che animava i trecentomila soldati mandati in avanscoperta per l'operazione Overlord. A parte il vento tutto è infatti così diverso oggi: son diversi i politici dell'Occidente, e le volontà di resistenza e soprattutto le fedi: che si sono posate, scaltrite, e esaurite. Giacché fu quella fede assurda a far vincere i trecentomila, a dar loro la forza di tenere le posizioni fino a quando sarebbero arrivati i rinforzi dal- Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA D-DAY Clinton e la Regina aprono la kermesse ALLE PAGINE 10 E 11