« Sì ho violentato quelle tre donne»
Confessa al pm: a 13 anni aveva subito la stessa umiliazione da un professore Confessa al pm: a 13 anni aveva subito la stessa umiliazione da un professore «$ìf ho violentato quelle tre donne » i7 racconto del camionista «Sì, ho violentato quelle donne. Ma anche io sono stato violentato. Era il mio insegnante, andavo da lui per farmi dare ripetizioni, ha approfittato di me molte volte. Avevo solo 13 anni». Un racconto pieno di particolari, preciso: lo ha fatto Luciano Camisola, 29 anni, camionista. Il pm Francesco Fassio lo stava interrogando in carcere, presenti i difensori Geo Dal Fiume e Roberto De Sensi. L'uomo era stato arrestato a metà febbraio, i carabinieri lo avevano sorpreso mentre stava stuprando una donna, in un garage di via Genova. Ora anche il suo professore è indagato per violenza carnale, sarà interrogato nei prossimi giorni e rischia di trovarsi in tribunale sulla stessa panca degli imputati, accanto a Luciano Camisola. Che sarà sottoposto ad una perizia per stabilire fino a che punto le violenze subite da ragazzo hanno influito sulla sua personalità, se esiste una relazione tra quelle aggressioni e la vita violenta che ha segnato il giovane. Il camionista ha continuato il suo racconto in carcere: «Delle violenze del professore lo sapevano in casa. La prima a scoprirle era stata mia sorella che mi aveva accompagnato durante un week-end con il mio insegnante. Lei ne aveva parlato con i mei genitori, c'era stato una specie di consiglio di famiglia e si era deciso di mettere tutto a tacere». Lucido, senza tradire emozioni, Luciano Camisola ha raccontato gli incontri con il professore, i primi approcci, le attenzioni morbose, le violenze. Il magistrato ha verbalizzato tutto poi ha convocato la sorella. In lacrime la ragazza ha confermato punto punto il racconto del fratello: «Luciano frequentava la terza media, aveva bisogno di lezioni private e ci eravamo rivolti | Il garage nel quale è stato commesso uno stupro Da sinistra Luciano Camisola e il pm Francesco Fassio la violenza. «Gli ho chiesto di stare buono, ho cercato di farlo parlare, gli ho domandato il nome, mi ha risposto di chiamarsi Claudio, ma intanto si era denudato e mi aveva strappato la camicetta e gli slip. Ho dovuto fare quello che voleva lui». La violenza venne interrotta. «Per sbaglio avevo portato via dal ristorante le chiavi dell'auto di mia figlia. Così mio genero e mio cognato, venuti a riprenderle hanno notato la scena». Luciano Camisola ha confermato il racconto della donna. Nei giorni successivi è stato messo a confronto con altre vittime di violenze. Altre donne lo hanno riconosciuto. Lui non ha negato né di fronte a Maria che ha aggredito la sera del 7 novembre, né di fronte a Gisella violentata la notte del 14 novembre scorso. Ha negato però di aver violentato Antonella la sera del 29 ottobre e un'altra ragazza pochi giorni prima. Nino Pietropinto
Persone citate: Dal Fiume, Francesco Fassio, Luciano Camisola, Nino Pietropinto, Roberto De Sensi
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