Schiave dalla Nigeria alla Pellerina di Ezio Mascarino

Giovane innamorato paga il riscatto, lei scompare, la polizia sulle tracce del racket Giovane innamorato paga il riscatto, lei scompare, la polizia sulle tracce del racket Schiave dalla Nigeria glia Pellerina Quindici milioni per «liberare» una prostituta L'aveva conosciuta una sera, alla Pellerina. Si erano incontrati lungo un viale, lei aveva la minigonna e i capelli sulle spalle. Aveva deciso di aiutarla: «Vieni a vivere con me». Si era affezionato: «Potremmo sposarci». Per liberarla dal racket ha pagato 15 milioni, soldi chiesti in prestito ad una banca, da restituire un po' ogni mese. Poi un giorno Caroline Bernard Shade, 22 anni appena compiuti, nata ad Anebrai, in Nigeria, è scomparsa. E' stata uccisa? Indagando sulla misteriosa fine di questa ragazza la polizia potrebbe ora scoprire una centrale di reclutamento e sfruttamento di queste ragazze africane. Un racket che controllerebbe centinaia di donne che girano di città in città. Tutte clandestine, tenute in condizioni di totale schiavitù. Lui ha 27 anni, si chiama Pietro, lavora come operaio in una ditta di stampi. Racconta: «Ogni tanto andavo con degli amici alla Pellerina. Un giorno ho conosciuto Caroline. Le ho offerto un caffè, lei mi ha parlato del suo Paese, mi ha raccontato la sua storia». Sono andati a cena. «Ho deciso di aiutarla, volevo che smettesse. Lei mi ha detto che doveva portare i soldi a "madame", una signora che l'aveva praticamente in ostaggio». Così per qualche sera Pietro ha accompagnato Caroline in auto alla Pellerina: «Lei non voleva più andare con i clienti, così passavamo le ore assieme, girando per i corsi. Una sera un gruppo per l'igiene è intervenuto a tutela del marchio La nigeriana Caroline Bernard Shade di 22 anni sulla cui misteriosa scomparsa si sta indagando di algerini mi ha picchiato, volevano Caroline. Ho capito che non si poteva andare avanti in quel modo e ho deciso di comperare la sua libertà». Pietro parla di quei due nigeriani, una donna e un uomo, ai quali Caroline doveva dare parte dei suoi guadagni: «Abitavano in corso Grosseto, ho chiesto quanto costasse la libertà di Caroline». Quindici milioni. «Sono an¬ All'Auditorium Rai, ingr gre dato in banca, ho chiesto un mutuo, ho pagato il riscatto». Pietro e Caroline si sono messi assieme, un alloggio della prima cintura torinese. Lui confida: «Eravamo felici, ho pensato che potevamo sposarci». In quei giorni lei ha raccontato la sua storia, che è storia di tante altre ragazze nigeriane: «Dobbiamo pagare per venire in Italia. Nessuna ha i soldi, così dobbiamo poi lavorare per "madame", la donna che ci aiuta, che ci protegge. Ma siamo sue schiave». Un giorno, la scorsa estate, Caroline è scomparsa. Pietro racconta: «Avevamo avuto un diverbio, lei è uscita, non è tornata. Ma nessuno l'ha più vista. Forse è stata avvicinata da uomini di "madame", forse l'hanno costretta a prostituirsi ancora, forse l'hanno uccisa». Due giorni dopo Pietro affrontò l'uomo di "madame", lo minacciò con un coltello: «Dimmi dov'è finita Caroline». Qualcuno chiamò la polizia. Pietro, fermato, raccontò la sua storia d'amore. Ezio Mascarino sso con offerte libere

Persone citate: Caroline Bernard

Luoghi citati: Anebrai, Italia, Nigeria