Gemina, in cassa 320 miliardi

Gemina, in cassa 320 miliardi Gemina, in cassa 320 miliardi Cala la quota Fiat. Fila, è boom Pesenti: «Cuccia merita difesa» Il presidente di Gemina Giampiero Pesenti evidenziano un utile di sei mesi di 115,3 miliardi (193,7 nel '92-93). E via libera dai soci al raddoppio del capitale, entro cinque anni, da 829 a 1658 miliardi. «E' solo una delega - ha però precisato il presidente della finanziaria, Giampiero Pesenti -, allo stato attuale non è previsto alcun aumento di capitale». Dopo l'acquisizione dell'1% circa di Comit e Credit, Pesenti non esclude una partecipazione di Gemina, naturalmente solo di portafoglio, nelle privatizzazioni (per un investimento complessivo di 106,3 miliardi) di Stet, Superagip e Ina. E considera scontata la partecipazione all'aumento di capitale della Comit. Pesenti, che è anche consigliere di Mediobanca, è sceso in campo in difesa dell'istituto di via Filodrammatici, dopo gli avvisi di garanzia notificati recentemente al vertice della banca nell'ambito delle vicende Ferruzzi. «Mi spiace che si siano fatte tante polemiche contro Mediobanca, che ha avuto MILANO. Solo investimenti di portafoglio per partecipare alle privatizzazioni; nessun programma concreto al momento per l'impiego dei 320 miliardi di liquidità disponibili in cassaforte; nessun interesse per le tv; «massima attenzione e consapevolezza» sui problemi della controllata Rcs che dovrà tornare in utile, prima di vedere la quotazione in Borsa o l'ingresso di soci stranieri. Sono queste le linee essenziali dei programmi di Gemina emerse nell'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 1993 di soli sei mesi, esercizio transitorio per portare la chiusura dalla fine di giugno al 31 dicembre. Il bilancio della capogruppo evidenzia un utile di 54,2 miliardi contro i 125,3 dell'esercizio chiuso al 30 giugno 1993 che consente la distribuzione di un dividendo di 30 lire per azione, invariato prò rata temporis rispetto allo scorso esercizio in cui erano state distribuite 60 lire. I conti consolidati ed ha un ruolo decisivo nel salvare alcune aziende. Per questo la fama di Mediobanca nel mondo va difesa». A margine dell'assemblea, Francesco Paolo Mattioli, direttore finanziario del gruppo torinese, ha confermato, come aveva annunciato recentemente il presidente Giovanni Agnelli, l'intenzione della Fiat di scendere all'interno del capitale della Gemina. Oggi le azioni fuori dal patto di sindacato, circa il 3,5%, in capo a Sicind spa «sono libere e sul mercato». «Fiore all'occhiello» in casa Gemina è la Fila (progetta e commercializza abbigliamento e scarpe sportive) che sta vivendo nel '94 un'ulteriore crescita, tanto da toccare nell'esercizio in corso i mille miliardi di fatturato. [r. e. s.]

Persone citate: Francesco Paolo Mattioli, Giampiero Pesenti, Giovanni Agnelli, Pesenti

Luoghi citati: Milano