Calvesi

Calvesi Calvesi Ma i giovani ne fanno a meno jluna cosa che colpisce j molto un critico d'arte quando entra in una sala cinematografica - osser- va Maurizio Calvesi - le immagini che hanno una ascendenza pittorica catturano subito l'attenzione. In Italia c'è da parte dei registi una particolare inclinazione a utilizzare la pittura». Come se la spiega? «Il rapporto con il patrimonio artistico fortunatamente è una forte componente della nostra cultura visiva. Ne La grande abbuffata di Ferreri, per esempio, sono rappresentati i quattro temperamenti dell'uomo secondo la pittura e la filosofia del Rina- to copiati pari pari per tuniche, elmi, copricapi (riprodotti in tessuti poveri per protestare contro ogni sfarzo ecclesiastico) ne II Vangelo secondo Matteo. L'avanguardia aveva folgorato Fellini sulla via di Otto e mezzo. Esplodevano citazioni dalla Op Art, con l'alternanza di costumi scuri e di costumi candidi. Antonioni prediligeva l'informale, come dimostra Blow up, e per spazi, architetture e colori si orientava verso la Pop Art, l'Action Painthig e l'arte cinetica. Quando, per la prima volta, aveva affrontato il colore in Deserto rosso del 1964 era rimasto sicuramente fedele a Matisse che amava citare: «Un papavero può essere grigio, una foglia nera, e i verdi non sono sempre erba né i blu sempre cielo». E oggi? Negli Anni 80 - osserva Campari - di Fantasmi del bello, di opere d'arte presenti per dare lustro e forma ai prodotti del grande schermo se ne sono viste molto poche. Ma ne II ladro di bambini di Gianni Amelio di due anni fa abbondano le citazioni. Non vengono però dal mondo della tavolozza e del pennello ma dal cinema, da Ladri di biciclette di De Sica. Intanto per cineasti di tutto il mondo, per Peter Greenaway, gran maestro del genere, Jarman, Alien, Ivory, insieme a Coppola e Scorsese l'avventura continua: raschia l'immagine e troverai la tela. ■ Mirella Serri Qui accanto: Kathleen Turner. Sopra, da sinistra la Deposizione di Pontormo e un'immagine da «La ricotta» di Pasolini. In alto a destra: Bertolucci TEATRO GRECO 01 -SI SARDEGNA ISOLA DEGLI SCRITTORI! «LA ROSA EDITRICE» di G. Verriotto Via Tournon, 23/25 Crescemmo (VC) Tel./Fax0161 84.27.18 Presenta le seguenti Opere: «ETÀ'SENZA TEMPO» Romanzo On. lìfisio Lippi Serra «LA STRADA DI SABBIA» Romanzo Giovanni Firinu «IL SOBUCO» (ovvero i cattivi pensieri) Satira Paolo Som - Ettore Businco Distribuzione per l'isola Ag. Libraria SARDEGNA 2000 Eselusivo per Cagliari La Nuova Libreria dei F.lli Cocco RACUSA XXXIII CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI ■19 GIUGNO 1994

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Sardegna