Il mio decalogo

Il mio decalogo Il mio decalogo lavorare meno, lavorare tutti Così scrisse il poeta vada ripartito tra un grandissimo numero di persone. Ciò non è assolutamente necessario, ma è consigliabile. Non è necessario poiché pochi milioni di schiavi o di esseri umani attivi per temperamento potrebbero senza dubbio fare l'intero lavoro per tutti quanti noi. Ciò accadde nell'Impero romano e nessuno protestò, a parte qualche schiavo. 4. Le obiezioni alla schiavitù sono in parte ideali e sentimentali. Nondimeno, la schiavitù apertamente ammessa è passata di moda. 5. E' un puro dogma asserire che un essere umano adulto dovrebbe essere pronto a fare una quantità ragionevole di lavoro per mantenersi. E' una opinione basata sull'esperienza quella secondo cui un uomo che cerca sempre di vivere da parassita e che si rifiuta di fare alcunché di utile per il benessere generale o per la conservazione della civiltà è solo un essere spregevole e in definitiva diventa una dannata seccatura non solo per gli altri ma anche per se stesso. 6. Affermo un semplice postulato: l'uomo dovrebbe avere un qualche senso di responsabilità nei confronti del genere umano. 7. Come dato di fatto, pochissimi hanno un tale senso di responsabilità. 8. Nessun ordine sociale può sussistere molto a lungo a meno che alcuni, almeno alcuni, non posseggano tale qualità. La democrazia implica che l'uomo debba assumersi la responsabilità della scelta dei suoi governanti e rappresentanti, e della salvaguardia dei propri «diritti» dai possibili e probabili abusi da parte del governo che egli ha legittimato ad agire per proprio conto negli affari pubblici. 9. Questi abusi in quanto erano politici, in quanto erano privilegi speciali tramandati dai caos medievale e dagli ordinamenti feudali, sono stati di volta in volta più o meno sistemati. Jefferson e John