«Alt alle nozze a peso d'oro»

Venezia, un decalogo dei vescovi contro il business dei matrimoni sfarzosi Venezia, un decalogo dei vescovi contro il business dei matrimoni sfarzosi «Ah alle nozze a peso d'oro» // costo medio di una cerimonia è di 20 milioni «Fate in casa le bomboniere e l'abito da sposa» 5fi PER IL sr r La paura dell'Aids decisa per sentenza PER VENEZIA le e portavoce del patriarca Marco Cè. Invece, per uno che fa parte di una comunità parrocchiale, dovrebbe essere pro- Erio questo uno dei momenti uom per far sentire tangibilmente la propria «presenza». Il clero, dunque, si prova a dare questa specie di tavole della legge del buon cristiano all'altare: il «fai da te» per il pranzo e le bomboniere, l'utilitaria che si possiede al posto della limousine, pochi fiori, viaggi di nozze senza fastosità. «Vent'anni fa di matrimoni con rinfresco in patronato se ne vedevano di più», dice con nostalgia uno dei parroci intervistati. Un invito a nozze povere, anzi poverissime. Un invito esplicito a fare tutto in economia, in famiglia. Un ritorno ai tempi dell'Italietta del boom economico, dei «Poveri ma belli». E giù una serie di referenze: il laboratorio gestito dagli ex detenuti in Riviera del Brenta, il negozio dei padri giuseppini a Mestre, le icone dell Istituto per il recupero dei disabili, gli oggetti fabbricati nelle comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Insieme, risparmio e solidarietà: questa la ricetta. Tralasciare la parte pagana, per rivolgere tutto il pensiero a quella reli- DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 4] Per le fotografie rivolgetevi agli amici 1 ] Banchetto nelle sale parrocchiali 0 in giardino con vivande preparale da parenti e amici 2] Le bomboniere si possono confezionare in casa Matrimoni a peso d'oro: la diocesi di San Marco prende posizione. E lancia dalle pagine del suo settimanale un piccolo dogma per i propri fedeli: «I cristiani devono evitare questo business». Secondo un'inchiesta della rivista «Gente veneta» fra le parrocchie, il costo medio di una cerimonia classica si aggira sui 20 milioni: 100 mila lire a cesto per i fiori, centomila per il mazzo della sposa, 357 mila per la limousine d'occasione, non meno di due milioni e mezzo per l'abito nuziale, un milione e mezzo per il servizio fotografico, 120 mila a cranio per il pranzo, diecimila per le bomboniere, più il viaggio di nozze. La diocesi propone in alternativa il suo decalogo, con tanto di suggerimenti pratici su come e quanto spendere, in modo che il costo si abbatta di quattro volte, sotto i 5 milioni. Anche perché, in quei matrimoni a peso d'oro non c'è gran traccia delle tradizionali offerte alla parrocchia: la statistica dice che quella voce si trova all'ultimo posto, e con notevole distacco. «Come se tutto fosse gratuito, tutto dovuto», dice don Fausto Bonini, direttore del settimana- 5] L'abito medio farlo confezionare dalla mamma 3] No alle chiesette di campagna: sono snob e care 6] Niente lista di nozze nei negozi 7 7] No all'auto d'epoca, usate la vostra giosa e benefattrice. Qualche tempo fa i parroci avevano esorcizzato perfino la marcia nuziale, rimpiazzandola con musiche sacre. Ora il settimanale della diocesi, per rimproverare i fedeli, si affida addirittura a un delle proprie nozze: sotto i 30 punti, matrimonio conformista; sopra i sessantacinque, matrimonio troppo parco. La virtù sta nel mezzo, a quota cinquanta. test a punteggio: come quelli che i settimanali fanno d'estate, sul sesso o sulla psicologia, per i loro lettori sdraiati sulle spiagge. Nove domande con quattro risposte standard ciascuna, in modo che si possa avere l'identikit esatto Mario Lollo UN fatto: una donna di Padova, dipendente di una casa di assistenza per anziani, è stata licenziata non avendo accettato di sottoporsi al test di accertamento dell'Aids, un diritto riconosciutole dalla legge n. 135 del 1990. La vicenda era passata all'esame della Corte Costituzionale che ha ribaltato quella legge, rendendo ora praticabile, per alcune categorie di lavori il test obbligatorio. E ciò è un bene, perché proprio di discussione e di informazione abbiamo bisogno, particolarmente su quel «male oscuro» che è TAids. Ma è opportuno dire subito che questo male, tanto «oscuro» non è, la ricerca scientifica ci ha sinora detto quali sono i veicoli del contagio: rapporti sessuali non protetti scambio di sangue e liquidi sessuali, trasmissione attraverso il parto. Forse molti cittadini avranno accolto positivamente tale sentenza, e non si può rimproverarli: di fronte ad un supposto pericolo di contagio la reazione di paura diventa naturale e così può sembrare accettabile, quale «male minore», soprassedere ai diritti del singolo per tutelare quelli della collettività (ma la collettività è fatta da tanti singoli...). E' questo penso, il ragionamento su cui si incentra la decisione della Consulta. Il principio ci vede tutti d'accordo, perché è la base delle regole di convivenza. Eppure, è proprio qui che la sentenza non convince e la paura risulta infondata. Perché operatori e associazioni che lottano contro l'Aids hanno detto «no» a questa decisione? Perché la Commissione Nazionale Aids, composta dai massimi esperti, aveva già da tempo inviato un documento alla Consulta in cui, con le opportune motivazioni, le chiedeva di respingere l'eccezione di incostituzionalità? Non certo per partito preso. Del resto, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità si è sempre espressa in modo contrario al test obbligatorio. La sentenza dà un giudizio di potenziale pericolosità da parte di chi, eventualmente sieropositivo, svolge mansioni professionali «che comportano rischi per la salute di terzi» (dunque non solo medici o infermieri ma anche con- Lo spot di Ben (dun infei (duninferI (dun I infei Bolzano Verona Trieste Venezia Milano Torino Cuneo Genova Bologna Amsterdam Atene Bangkok Berlino Bruxelles Bucarest Budapest Buenos Aires Copenaghen Dublino Francoforte Gerusalemme Ginevra Helsinki Johannesburg Il Cairo CHIAR min max 15 28 16 28 20 28 17 27 19 28 13 25 20 21 17 30 Firenze Pisa Ancona Perugia Pescara L'Aquila Roma Urbe Roma Ciamp. Campobasso CITTA' min max 10 19 nuvoloso 17 26 16 9 12 9 8 8 14 14 21 5 3 20 27 sereno 33 sereno np pioggia 32 sereno 32 sereno 18 nuvoloso 18 nuvoloso 17 nuvoloso 26 sereno 24 variabile 26 pioggia 14 nuvoloso 18 sereno 33 sereno 21 tton sull'Aids ducenti, cuochi, poliziotti, vigili, insegnanti...), senza entrare nel merito di come potrebbe verificarsi nel concreto il pericolo di contagio, non c'è un rigo che riguardi i modi di trasmissione del virus. Poiché abbiamo visto che ci si può infettare solo attraverso sangue e liquidi sessuali, risulta evidente che la sentenza muove da un presupposto sbagliato. Se non si ha ben chiaro questo, anziché difendere la salute pubblica si contribuisce a diffondere una paura emotiva e irrazionale, e la paura non è mai educativa crea distanza e non «risolve» i problemi. Nella sentenza si dice che la tutela della salute «implica e comprende il dovere dell'individuo di non ledere nè porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui». Quali sono questi «comportamenti»? Non si può certo pensre che volontariamente un medico od un infermiere, eventualmente sieropositivo, contagi un proprio assistito trasmettendogli sangue o liquidi sessuali infetti. Quindi, semmai, siamo in presenza di una condizione, non di un comportamento. E se si arriva a fare di una condizione o di una malattia una colpa, che può provocare licenziamento od emarginazione, non si può che parlare di intolleranza. La Corte, pur dichiarando praticabile il test obbligatorio, insiste sulla necessità che questo non si traduca in emarginazione o perdita del lavoro. Ma è facile capire che, nella realtà, l'isolamento ed il licenziamento diventeranno pratica frequente per chi risultasse sieropositivo. E' recente una sentenza del pretore di Prato che ha giudicato «giusta causa» per lo sfratto la condizione di sieropositività di una donna, oltre tutto incinta di otto mesi. Il diritto alla salute pubblica è sacrosanto. Ma si tutela innanzitutto attraverso l'attenzione e l'im- flegno educativo e poi con 'informazione e la prevenzione, con politiche sanitarie e sociali adeguate. E si difende anche con la solidarietà: un sentimento ed una cultura che è il collante indispensabile di una società sana e giusta netton sull'Aids ITALI ANE p. o min max 15 19 16 26 16 29 18 26 14 26 14 26 17 25 17 26 18 27 A' ESTERE Lisbona Londra Los AngelMadrid Montreal Mosca New York Parigi Pechino Praga Rio de JanSofia Sydney Tokyo Varsavia Vienna otti >tti Luigi Ciotti >tti min 16 17 15 18 18 19 19 20 19 Bari Napoli Potenza S.M.Leuca R. Calabria Palermo Catania Alghero Cagliari min 11 13 18 18 6 7 13 15 16 13 14 12 18 7 14 max 24 19 29 29 18 14 30 18 30 21 26 31 27 16 22 les k neiro 24 19 29 29 18 14 30 18 30 21 26 31 27 16 22 sereno nuvoloso sereno variabile pioggia nuvoloso sereno pioggia nuvoloso nuvoloso pioggia sereno np pioggia variabile nuvoloso

Persone citate: Fausto Bonini, Luigi Ciotti, Marco Cè, Mario Lollo, Sydney Tokyo