Baricco galeotto fu il libro di Alessandro Baricco

Pickwick, Raitre Pickwick, Raitre Buricco galeotto fu il libro Alessandro Baricco ROMA. Signore osannanti e quasi commosse; rappresentanti di case editrici (Feltrinelli, Rizzoli, Theoria, Marcos Y Marcos) felicissimi perché finalmente in tv il pubblico ha trovato, per il settore libri, «l'amico di cui fidarsi» e ha cominciato a scegliere le letture in base ai consigli ricevuti via video; funzionari Rai speranzosi di mettere a punto, per la prossima stagione, una nuova edizione del programma. E poi lui, la star di «Pickwick», Alessandro Baricco, in maniche di camicia bianca come sul piccolo schermo, gentile, educato, maestro nello schivare le domande dirette. Il bilancio della trasmissione di libri di Raitre, ambientato nella Biblioteca di viale Mazzini, è positivo anche se l'audience dell'appuntamento (in onda molto tardi, tra le 22,50 e le 23,15) non ha mai superato, nonostante le valutazioni unanimemente positive dei critici tv, la media dei 606 mila spettatori con punte massime di 728 mila. A Baricco, profondamente scettico nei confronti dell'Auditel, questi numeri sembrano già enormi: «Sono molto fiero di essere riuscito a mettere insieme tante persone con una trasmissione normale, priva di litigi e di interviste martellanti. Per uno che arriva da fuori 728 mila spettatori sono un'enormità; certo che ci sono programmi con ascolto molto superiore però esiste anche una questione qualitativa, c'è ascolto e ascolto, i nostri sono telespettatori non casuali e sempre in aumento. La spaccatura tra la critica e il pubblico si verifica in tanti altri settori della vita... Per quanto mi riguarda sono affascinato da personaggi come Piero Angela che riescono a conciliare le due cose». Costato 7-8 milioni a puntata, «Pickwick», che forse avrà repliche notturne per gli ultimi tre appuntamenti, ha offerto finora all'attenzione del pubblico 40 libri di cui solo 5 italiani: «Forse - commenta Baricco - qualcuno l'ha presa male e ci ha giudicato degli snob; però posso dire che, nell'arco di tutta questa esperienza, non ho mai subito nessuna forma di censura né di pressione. Mi hanno lasciato lavorare in pace e ne sono molto felice». «Anti-televisivo» per sua stessa ammissione («In realtà io faccio una specie di radio che si vede»), molto amante dei paragoni calcistici («Sono stato deludente rispetto a "L'amore è un dardo"? Beh, anch'io quando ho visto giocare Van Basten per la decima volta non ho avuto la stessa impressione della prima»), Alessandro Baricco penserà «con calma» alla possibilità di tornare in video con una nuova edizione del programma: «Mi sento di escludere che il mio mestiere sia solo la tv, ho parlato con Guglielmi, ma non so ancora che cosa farò». Naturalmente è mutile chiedergli giudizi sulle altre trasmissioni tv che si occupano di libri: «Vanno in onda nelle serate in cui lavoro, sembra snobismo, ma davvero non riesco a vederle. Forse quella di Frutterò e Lucentini è più vicina al mio genere, anche loro sono anti-televisivi, peggio di noi. Mi piace "A tutto volume", sicuramente è un buon sistema per parlare di libri ai giovani anche se ri corre al metodo delle classifiche che io deploro». [f. e]

Persone citate: Alessandro Baricco, Baricco, Guglielmi, Lucentini, Piero Angela, Van Basten

Luoghi citati: Roma