I cacciatori fanno divorziare la Bardot da Saint-Tropez di Gianni Micaletto

«B. B.» se ne va per protesta: la città ospita il congresso dei suoi «nemici» «B. B.» se ne va per protesta: la città ospita il congresso dei suoi «nemici» I cacciatori fanno divorziare la Bardot da Saint-Tropez SAINT-TROPEZ NO NOSTRO SERVIZIO Brigitte Bardot divorzia da Saint-Tropez. Se ne va delusa, arrabbiata, sbattendo la porta, per il «torto» subito dal borgo divenuto famoso proprio per la presenza della diva. Domani, il piccolo centro della Costa Azzurra ospiterà un importante congresso dei cacciatori francesi. Un affronto, per un'animalista convinta come «B.B.». Che ha già chiuso gli uffici della fondazione che porta il suo nome, trasferendo tutto nella sede centrale di Parigi. Da ieri, il quartier generale di piazza Blanqui, di fronte alla «gendarmerie», è desolatamente vuoto. Porte chiuse, finestre sbarrate, mobili e suppellettili portati via in gran fretta, numeri di telefono e fax disattivati. E nessun cartello por spiegare l'improvvisa decisione dell'attrice. Il divorzio, però, era nell'aria da qualche giorno. La Bardot era stata chiara: se l'amata Saint-Tropez avesse accolto gli incalliti cacciatori, i suoi nemici di sempre, lei non sarebbe rimasta a guardare. Se ne sarebbe andata, forse per sempre. E con grande coerenza, la star più amata del cinema francese, ha mantenuto la promessa. Bernard D'Ormale, il com¬ L'ENOTECA COMUNISTA STALIN raddoppia. Almeno in bottiglia. «Manifesto» di ieri, pubblicità su due colonne. «Finalmente un vino bianco dal carattere vivace. Molto, molto vivace». Sopra la scritta la foto di un'etichetta: a sinistra la falce e martello, a destra Stalin che è abbracciato da una bimba. Al centro la scritta «Soviet». Sul «Manifesto» non si vede, ovviamente, il colore. Ma Eros Rozza giura (ed è facile credergli) che è di un rosso incredibile. Stalin in bottiglia nasconde quello che Rozza, contitolare della «Magellano» di Milano, definisce un ottimo vino, il Pinot dell'Oltrepò Pavese. «Abbiamo scelto il meglio - dice un prodotto doc fornitoci da un grande vincultore. Non potevamo sbagliare, sia per il rispetto dei consumatori, sia per il personaggio». I baffi di Stalin per fasciare una bottiglia di vino. Non è una novità, il brindisi in rosso ha già un precedente. Scorso anno, un'altra pubblicità su un altro giornale comunista. Lo slogan non ammette dubbi: «Questa è l'unica etichetta del mitico "Rosso Stalin"». Il vino? Un Lambnisco fatto «di sola uva». Al pagno di «B.B.», raggiunto al telefono ha confermato l'addio al celebre borgo della Costa Azzurra: «Saint-Tropez è una storia finita». Chiusi anche i rifugi creati dall'attrice nella zona del nuovo porto e nel parcheggio del «Géant Casino» (il caratteristico supermercato con le slotmachines), dove gli automobilisti avevano la possibilità di A sinistra Brigitte Bardot, a destra un'Immagine di Saint-Tropez lasciare i cani al fresco e custoditi, per andare a far compere o per avventurarsi in mare. La Bardot ha cercato inutilmente di opporsi al congresso dei cacciatori. I suoi appelli sono caduti nel vuoto. E nemmeno la minaccia di una manifestazione di protesta lanciata dagli «amici degli animali» è servita a far cambiare idea al sindaco e deputato Jean-Michel Couve, che ha confermato l'appuntamento di domani. «E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso», ha spiegato Bernard D'Ormale, al quale l'attrice ha affidato il compito di rilasciare le dichiarazioni ufficiali. Pare che il primo cittadino di Saint-Tropez abbia rinfacciato alla Fondazione Bardot l'utilizzo gratuito dei locali in piazza Blanqui. La sede era stata messa a disposizione, negli anni scorsi, dal predecessore di Couve, Alain Spada. Ma «B.B.» avrebbe ribattuto che, uffici a parte, gli aiuti dell'amministrazione sarebbero stati quasi nulli, riferendosi in particolare alla pulizia dei rifugi per cani, effettuata solo per iniziativa dei volontari dell'associazione. Un altro motivo di attrito sarebbe legato alla carenza di interventi per i ricoveri degli animali in tutta l'area del Var, nonostante le molte promesse. Insomma, un divorzio fatto di tanti litigi, dopo decenni di idillio, durante i quali le immagini di Brigitte Bardot nella «sua» Saint-Tropez hanno fatto il giro del mondo, riempiendo le copertine di giornali e riviste di cronaca rosa. Solo fino a pochi mesi fa, sembrava che il solido legame fosse destinato a durare ancora a lungo. Ma negli ultimi giorni qualcosa si è rotto. Irrimediabilmente. Ora «B.B.» si sente tradita, ferita nell'orgoglio. E non ne vuol sapere di tornare indietro. Ma non si arrende. Continua la sua lotta contro i cacciatori. Sta cercando di coinvolgere tutte le associazioni per la difesa degli animali per attuare la manifestazione di protesta. Il sit-in è in programma domani. Sarà una giornata «calda» per Saint-Tropez. Uno scontro fra il mitr una passione troppo spesso contestata. Gianni Micaletto

Luoghi citati: Milano, Parigi