Brivido per Arafat

Brivido per Araffat Brivido per Araffat Un giallo sulla sua malattia TUNISI. «Il leader dell'Olp Yasser Arafat è gravemente ammalato». Voci, smentite, ipotesi, panico. La notizia, fatta trapelare ieri da fonti dell'Olp e diplomatiche, ha tenuto con il fiato sospeso tutto il Libano. Le fonti, coperte da anonimato, hanno riferito che Arafat, 64 anni, era a letto da due giorni, bloccato in casa subito dopo aver incontrato alcuni deputati statunitensi. Non solo: i medici del leeder sarebbero stati in procinto di trasferirlo in un ospedale di Amman. Poi, la secca smentita della moglie. Raggiunta telefonicamente dalla Cnn, Suha Arafat ha tenuto a screditare categoricamente, con voce ferma ed insistente, le notizie circa la salute del marito. «Yasser sta bene ha detto -. Soffre di un'angina, ma non capisco assolutamente l'origine delle voci cominciate circa quindici giorni fa. Posso assicurare tutti, e particolarmente tutto il popolo palestinese, che il presidente sta benissimo. Le informazioni che circolano sono completamente infondate». E ha precisato: «Non è stato ricoverato, ha subito semplicemente un normale controllo. Invito tutti voi dello staff della Cnn a venirci a trovare per constatare di persona quello che affermo». Diversa la versione di Samir Ghoche, membro del comitato esecutivo della centrale palestinese: «Il presidente ha l'influenza - ha comunicato -. I medici gli hanno prescritto riposo assoluto e sono stati sospesi tutti i suoi impegni». Nonostante le dichiarazioni, i dubbi sulla salute del leader palestinese hanno comunque continuato a circolare. La sua malattia sarebbe un serio ostacolo all'avvio del governo autonomo palestinese a Gaza e Gerico. Arafat avrebbe dovuto trasferirsi a Gerico entro il 15 giu¬ gno, ma fonti dell'Olp hanno dichiarato che potrebbe essere difficile rispettare questa scadenza se si rendesse necessario il suo ricovero ad Amman. I suoi collaboratori hanno fatto sapere che mercoledì sera sono stati cancellati tutti i suoi impegni ufficiali a breve scadenza. Anche un'intervista fissata con la tv americana Cbs è stata rimandata. Un collaboratore ha detto all'anchorman Dan Rather che il leader dell'Olp «non era in grado di parlare e aveva bisogno di riposo». Arafat era già stato ricoverato due volte per brevi periodi nell'ospedale militare di Tunisi il mese scorso, per sintomi di eccessivo affaticamento e altri disturbi. Due anni fa fu operato al King Hussein Medicai Center di Amman per la rimozione di un embolo al cervello, conseguenza del trauma subito quando il suo aereo si schiantò nel deserto libico nel 1991. Ma le ipotesi non finiscono qui. Qualcuno ha avanzato la possibilità che, come già era accaduto in passato, Arafat stia simulando una malattia per prendere tempo rispetto a difficoltà politiche particolarmente gravi. Una sorta di «malattia diplomatica», insomma. Proprio ieri, mentre i «bollettini» medici si sommavano e contraddicevano, una dozzina di elicotteri israeliani ha attaccato all'alba una base di hezbollah filoiraniani nel Libano orientale. In tarda serata, poi, la radio israeliana ha fatto sapere che Arafat potrebbe forse fare la sua entrata in Gerico il 19 giugno. Ma mancano conferme ufficiali. Incerto rimane anche il luogo preciso dove Arafat dovrebbe risiedere a Gerico. Una delle possibilità è che il leader palestinese abiti, almeno nei primi tempi, in una casa che gli metterebbe a disposizione Mahmud Hamduni, un ricco coltivatore di banane. In una casa vicina, di proprietà del fratello di Mahmud, potrebbero essere collocati i suoi uffici. Un'altra possibilità è che risieda temporaneamente in un'ala dell'Hisham Hotel, situato al centro di Gerico. Un'ala dell'albergo, che è stato solo in parte ristrutturato, è dall'altro ieri affittata alla neonata Compagnia palestinese di telecomunicazioni che si occupa sia di trasmissioni televisive, sia di assicurare i necessari servizi alla stampa. [Ansa-Agi]