Hillary «formato» turista

Hillary «formato» turista Hillary «formato» turista Presidentessa con mamma al seguito ROMA mamma Dorothy e Anne Rose Bartholomew, la moglie dell'ambasciatore. Mamma Dorothy, per la prima volta a Roma, indossava una giacca genere «donna americana per la prima volta a Roma». Per dare un'idea basta il colore: giallo canarino. La moglie dell'ambasciatore rispondeva duro, con una fantasia floreale e un centimetro di fondotinta sul viso. Molto più sobrio il ministro D'Onofrio, confuso fra i curiosi. Organizzazione made in Usa: spontaneamente studiata e per il ripasso finale arriva un funzionario gesticolante. Scopo della visita: un incontro con gli scolari dell'«Emanuele Gianturco», dove si studia l'inglese fin dalla prima elementare. Per facilitare le presentazioni, i bimbi avevano il loro nome stampato sulla maglietta. Non hanno sbagliato una mossa: hanno grida- to «hurrah», hanno consegnato il bouquet, hanno ringraziato commossi per il contro-regalo presidenziale: un pacchetto di caramelle colorate autografato da Bill Clinton. Hillary sorride a occhi dilatati ma non emana calore. Il piccolo Luca: «Credevo che fosse più grassa. Per il resto, boh». Si riaggancia al marito per l'accoppiata Quirinale-Vaticano e torna sola nel giardino di Villa Taverna, dove la attende un gruppo di dame eleganti e silenziose. «Sembriamo ragazzine a scuola», ha sussurrato Marella Agnelli a Carla Fendi. Due nomi che sono più che un indizio: in quel giardino Hillary, nel suo unico guizzo di giornata, ha voluto riunire le donne più importanti d Italia, scegliendole non per il cognome del marito, ma quasi tutte per il loro. Manuela Di Centa, la supersciatrice, Rita Levi Montalcini in un completino grigio-spaziale sorprendente, Gae Aulenti, Carla Fracci, Monica Vitti, Rosellina Archinto, la presidente del Wwf, Francescato. Su tutte svettavano l'eleganza beige di Sofia Loren e la cresta da cartone animato cattivo della Fumagalli Carulli. Hillary ha ascoltato con loro i suoni timidi di un'orchestrina, ha mangiato un menù dai nomi buffi (dal «trofeo di scampi» al «sorbetto bicolore») e si è preoccupata della salute della stampa italiana, indirizzando ai numerosi rappresentanti un originale «How are you?». Bene, grazie, si tira avanti. Almeno fino al Campidoglio, dove Hillary incrocia finalmente l'esordiente Veronica Lario e la scatenata assessora Lanzillotta, che le sottopone il caso umano di Silvia Baraldini, l'italiana che langue da anni nelle carceri americane. «Non ne ero informata», risponde Hillary e promette di interessarsi. Poi riappare sul palco vicino al marito, più moglie che mai. Ascolta il discorso di Rutelli senza capire una parola, ma basta che il sindaco ne dica una in inglese, «New York», per strapparle un applauso di cortesia. In prima fila «er Pecora» Buontempo scuote la testa: «Preferisco il tipo casalinga». Ma l'Hillary di ieri non dispiacerebbe neppure a uno come lui. Massimo Gramolimi

Luoghi citati: Italia, New York, Roma, Usa