La discrezione di Veronica di Maria Grazia BruzzoneBarbara Palombelli
La discrezione di Veroni® La discrezione di Veroni® americana lld d caaSeria, pallidissima, protetta dai guanti e italiana LROMA A First Lady italiana se ne sta immobile sul palco d'onore. Bellissima e pallidissima, tra il roseo Clinton e un Berlusconi iperabbronzato. Forse i ceroni, perfetti per la televisione, dal vivo, nella luce del tramonto, risultano un po' troppo marcati. Un piccolo errore di cui si accorgono solo le poche migliaia di presenti che sventolano le doppie bandierine, tricolori e a stelle e strisce, sulla piazza del Campidoglio. 0 forse nell'entusiasmo, non lo notano neppure. Per Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, signora Berlusconi, è prova del fuoco. Alla sua prima uscita pubblica, messa a confronto con la First Lady per eccellenza, la tostissima Hillary. E con la moglie del sindaco Rutelli, la giornalista di Repubblica Barbara Palombella Le tre coppie «presidenziali» sono finalmente approdate sul palco, davanti alla folla. Veronica è chiarissima, dai capelli alla punta dei piedi, avvolta nel languido beige firmato Armani, fin nei guanti che, unica, porta, e nella borsetta a tracolla. Il marita che sorride, sorride e ancora sorride, e lei seria. In posa perfetta, di tre quarti, verso le telecamere. I lunghi capelli biondi mossi dall'aria. «Paiono quelli della Shiffer», commenta un ragazzo tra il pubblico. Una prova dura per Veronica, di cui, malgrado l'origine bolognese, malgrado il passato di attrice, è nota la riservatezza. Dedizione assoluta ai tre figli. Casa in campagna, sia pur regale, fra caprette, conigli, mucche, orti biodinamici. Del rapporto con suo marito si definisce «vestale». E schiva, lo è stata anche ieri. Arrivata in aereo all'ultimo momento, neanche un salto a casa a cambiarsi. I bambini affidati alla nonna e alla zia Liliana, come sempre, le rare volte che deve assentarsi. Presente solo alle cerimonie essenziali, a fianco del marito. Il pranzo a Villa Taverna e il tè delle signore organizzato da Hillary, li ha saltati. Al Campidoglio è arrivata da dietro, fuori dai flash e dalle telecamere. Ha aspettato la signora Rodham Clinton con Linda Lanzillotta, assessore al Bilancio, col¬ ta moglie del deputato pidiessino Franco Bassanini che ha studiato in America, parla benissimo l'inglese, e ha fatto da guida nella visita ai musei capitolini. Discreta, ha lasciato che fosse Hillary a chiedere e a commentare. L'ospite d'onore era la moglie del Presidente americano. Ma nel salottino, in attesa dei mariti, chiacchierava disinvolta, con l'aiuto dell'interprete. «Una donna semplice, che mia ha fatto una grande simpatia», racconta Lanzillotta. L'emozione, visibile all'inizio, era svanita. Al Comune pare che sulle First Ladies il tifo si sia diviso. Decisamente prò Veronica la destra («Una Venere mediterranea», si è lasciato andare entusiasta Teodoro Buontempo). A favore di Hillary una parte dei progressisti, e tutte le funzionarle e le impiega¬ te. Forse per principio. Ancora una volta la politica tocca le corde più intime. Ma per Veronica ormai il ghiaccio è rotto. «Sono molto contenta», sussurra sorridente ai cronisti quando si rompono le file, e all'altoparlante risuonano le note di «Cheek to cheek», dal film con Fred Astaire e Ginger Rogers. E via di corsa a casa a via dell'Anima a cambiare abito per la cena a Villa Taverna, dove i padroni di casa non possono tardare un minuto. Il passaggio mostra la silhouette sinuosa e la gonna a metà polpaccio, all'ultima moda. «Sono vanitosa ma non amo la fatica necessaria a essere eleganti», ; ha detto una volta. Il ruolo di First Lady italiana le si attaglia? «Forse ci si deve abituare a poco a poco». Maria Grazia Bruzzone In alto a sinistra Veronica Lario che, al centro, è fra il marito Silvio Berlusconi e Bill Clinton A destra, Hillary Clinton Qui sopra, Barbara Palombelli moglie di Francesco Rutelli
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