«Come 50 anni fa, incontro con i fascisti»

«Come 50 anni fa, incontro con i fascisti» «Come 50 anni fa, incontro con i fascisti» NEW YORK. Con un editoriale dal titolo «Cattive memorie in Italia», il New York Times commenta la presenza di ministri di Alleanza Nazionale nel governo di Berlusconi. «Una pungente ironia storica - scrive - attende il presidente Clinton che comincia il suo tour per i campi di battaglia della Seconda guerra mondiale dal cimitero di Nettuno, dove sono sepolti i soldati alleati per cacciare i nazisti da Roma e distruggere quanto restava del regime fascista di Mussolini. Come i soldati Clinton hanno trovato, oltre al presidente Scalfaro e la figlia che non sembrava di buon umore, la coppia Berlusconi che era giovane e li fregava sul piano del «sogno americano» (lavoro, fortuna, bellezza, successo, denaro, un impero dal nulla) e la romanella e simpatica coppietta formata dal sindaco Francesco Rutelli e da Barbara Palombelli, per la quale noi giornalisti tifavamo, sia perché è una nostra collega, sia perché ci sembrava terrorizzata in un abito con un numero impensabile di bottoni. E così, tra i Berlusconi e i Rutelli, di mezzo secolo fa, Clinton incontra un'Italia dove il fascismo è una forza politica e i seguaci di Mussolini occupano alte cariche». Il quotidiano sottolinea che il capo della Casa Bianca è il primo leader occidentale a incontrare Berlusconi da quando questi ha incluso nella sua coalizione ministri di An. Clinton «insiste correttamente che occorre giudicare An dalle azioni». Ma, scrive il New York Times, proprio queste azioni «meritano un più attento esame». [r. i.] non è poi che questi Clinton che incarnano il «nuovo americano» proprio spopolassero. E poi c'è il fatto che Clinton è in questo momento più spendibile nei bagni di folla, nelle strette dei bambini e delle mamme in Campidoglio, che nelle decisioni politiche. Che sia venuto, oltre che per il cinquantenario bellico, per dire la sua sul governo Berlusconi, è la parte emersa della verità: il suo scopo era e resta di non dirne un bene sperticato e, in nessun caso, male, evitando di mettersi in impicci complicati e inutili con le questioni italiane che nessuno le ha mai capite al mondo. Frase pronta: «Giudicheremo dai fatti» e stretta di mano. Gli amici giornalisti della stampa americana, mentre aspettavamo che arrivassero Clinton e Berlusconi alla conferenza stampa, ce lo hanno spiegato in maniera quasi brutale, così come a loro era stato spiegato dai portavoce della Casa Bianca: il Presidente ha organizzato questa gita europea per sottrarsi alla stretta degli scandali in patria. E allora, una volta a zonzo e al servizio di un eccellente

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