Mafia, la guerra dei cani di Nico Orengo
Mafia, la guerra dei cani Mafia, la guerra dei cani SONO ancora apprendisti. E la loro fine sicura: moriranno squarciati dalle ferite di chi per sopravvivere ha imparato tutti i trucchi e gli sgambetti dell'arena. Sono giovani pitbull, bulldog, mastini napoletani. Su segnalazione delle guardie zoofile, dei carabinieri, è stato trovato a Mathi Canavese, non lontano dal piccolo Eden di Gozzano, un allevamento di cani da combattimento. Una vecchia fabbrica abbandonata e trasformata in allevamento per «guerrieri» a quattro zampe. Pare ci sia, nel gioco crudele, gente del Napoletano e della Sicilia, si parla di 'ndrangheta e mafia. Si parla soprattutto di scommesse. Dal Sud anivano allevatori e 40603 9771122176003 cani feroci, i primi attori. I combattimenti si organizzano nella cintura torinese. Si prende un campione, lo si fa vedere sulle piazze del paese. Si fa un giro al bar. Poi si trova un posto discreto: vecchi capannoni agricolo-industriali, vecchie stalle modello. Poi si raccolgono scommesse. E lì, di notte, si portano per la mattanza i giovani cani allevati a Mathi Canavese. Sembra una storia di Jack London. Lo è. Miseria, disperazione, ferocia. Maledetta voglia di far quattrini. Una barbarie. I giovani cani, inesperti, lacerati dai morsi vengono poi bruciati e interrati. Non si vogliono lasciare tracce. Ma ora qualcosa è saltato nell'anello di omertà e l'allevamento della morte a Mathi Canavese è stato scoperto. Finirà così, qui, almeno, il gusto di questo «sport» che non ha nulla di sportivo, nulla di estetico, nulla di umano. Non è corrida, ma solo una variante del feroce combattimento dei galli. Un duello fortemente simbolico co¬ munque, una metafora visibile, sanguinolenta, della lotta fra il più forte e più debole. E' subdolo questo spettacolo, una rappresentazione che non vogliamo ci appartenga, che entri nel nostro immaginario. Non vogliamo vedere cani sbranarsi, non vogliamo che i cani che si sbranano oggi vengano, domani, sostituiti con due handicappati, o due donne, o due atleti, o due vecchi. Non vogliamo appassionarci del sangue altrui. Se ne vede già troppo grondare vicino e lontano dai nostri occhi. Non vogliamo nessun Colosseo, piccolo o grande che sia. Vogliamo degli uomini che abbiano il rispetto di se stessi. E la pena prima che si sente per quanto accade a Mathi Canavese, prima che per i cani straziati, è per chi molla il collare e li aizza alla lotta. Loro sì han buttato il cuore al fuoco e l'hai) coperto di sassi. Nico Orengo SERVIZI A PAGINA 16
Persone citate: Jack London, Miseria
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