«Alt ai monopoli nazionali»
«Alt ai monopoli nazionali» «Alt ai monopoli nazionali» Bruxelles prepara un codice per media e telecomunicazioni BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Aprire il mercato delle telecomunicazioni, farla finita con i monopoli nazionali e, sorpresa, creare un codice di «regole a livello europeo» contro le concentrazioni di proprietà nel settore dei mezzi di comunicazione di massa. Sono queste le linee guida del rapporto messo a punto dal gruppo che, guidato dal Commissario europeo Martin Bangemann, ha visto il lavoro coordinato dal visconte belga Etienne Davignon, e dal suo antico rivale Carlo De Benedetti. Il documento, commissionato dai leader dei Dodici a dicembre, verrà presentato il 24 giugno al Consiglio europeo di Corfù, occasione in cui Silvio Berlusconi farà la sua prima «uscita» internazionale. La società informatica, ha detto De Benedetti, «è quella in cui viviamo. Nel mondo, quest'anno, per la prima volta si venderanno più personal computer che automobili», e Bangemann ha insistito: «Nessuno può fermare lo sviluppo» della tecnologia informatica, con tutte le sue infinite applicazioni nella vita d'ogni giorno. L'Europa vivrà comunque una nuova rivoluzione tecnologica e quindi sociale. «L'unico problema - sottolinea il documento - è se si tratterà di una creazione strategica per l'intera Unione, o di un amalgama più frammentato e assai meno efficace di iniziative individuali degli Stati membri». Secondo il rapporto, l'iniziativa comunitaria non peserà sui bilanci pubblici, ed il progetto di «autostrade dell'informazione» sarà interamente finanziato dagli investitori privati. I leader dei Dodici, però, devono dare subito il loro assenso, «perché fornitori di reti e di servizi, competitivi e non europei, sono sempre più attivi sui nostri mercati». E come ha detto Davignon, il vertice di Corfù «dovrebbe accettare l'insieme delle nostre proposte, che rappresentano un'impostazione globale necessaria». Bisognerà dunque armonizzare le norme all'interno dell'Unione e, soprattutto, eliminare i monopoli nazionali perché «se non apriremo i nostri mercati alla competizione, lo faranno i nostri rivali, e noi saremo perduti». Per gestire quella che sarà «una vera e propria rivoluzione», il gruppo propone la creazione di «un'autorità a livello europeo», e per la prima volta sostiene apertamente la necessità di norme comunitarie contro le concentrazioni di proprietà di televisioni e giornali, per «proteggere il pluralismo e la competitività». Fabio Squillante
Persone citate: Bangemann, Carlo De Benedetti, Davignon, De Benedetti, Etienne Davignon, Fabio Squillante, Martin Bangemann, Silvio Berlusconi
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