Scandalo a Palermo per l'ippica truccata di R. Cri.

Vinti oltre due miliardi il 13 aprile Vinti oltre due miliardi il 13 aprile Scandalo a Palermo per l'ippica fruttata Al «premio Ariosto» un anonimo indovinò 43 volte la combinazione ROMA. Lo «scandalo di Palermo», questa volta sul fronte ippico, si è concluso con squalifiche e multe comminate a guidatori e allenatori. Il Premio Arione, corsa tris di trotto, svoltosi il 13 aprile alla Favorita, era «truccato». La commissione di disciplina dell'Encat (Ente nazionale corse al trotto) ha accertato che la corsa era stata falsata per favorire anonimi giocatori che hanno realizzato Trincite miliardarie. Vinse a sorpresa Nigno Gigio, davanti a Noir Migliore e a Nearco Vinci, per la combinazione 3-6-15, che pagò 8.965.600 lire per ciascuna delle 634 schedine vincenti. All'indomani cominciarono a circolare indiscrezioni e sospetti per l'alto numero di vincite avvenute a Palermo, duecentocinquanta per un incasso di due miliardi e 250 milioni. La fetta più grossa sarebbe andata a un anonimo vincitore che aveva azzeccato 43 volte la combinazione vincente in un'agenzia cittadina, completando il bottino con un'altra serie di scommesse nelle ricevitorie Totip. La trama del giallo ippico palermitano ricalca quelle viste in tanti film americani degli.anni '40 e '50, quando il mondo dell'ippica Usa, al pari di quello della boxe, era infestato da delinquenti di ogni risma. La commissione di disciplina dell'Encat si è trovata di fronte a una serie di indizi schiaccianti, che provano la volontà di falsare il risultato di una corsa per permettere a qualche decina di «furbi» di incassare soldi facili. Si inizia dall'anomalo movimento delle scommesse a Palermo, quel giorno, con sistemi «chiusi» su soli 10 dei 21 cavalli partenti. Poi c'è l'esclusione di cinque cavalli considerati favoriti e l'inclusione di due non indicati dai pronostici. E già qui si dovrebbe sentire odore di truffa. In gara 11 cavalli si autoeliminano con mancate partenze, rotture e intralci. Ne resta però uno che dopo essere andato in testa e aver sgranato il gruppo, rinuncia a difendere il primato nei cinquecento metri finali. Non solo, la ripresa televisiva dimostra che il suo guidatore fa ampi e significativi gesti agli inseguitori, invitandoli a superarlo. Ai nastri di partenza si presenta anche il cavallo Nababbos (uno dei favoriti non inserito nel sistema) che però al mattino si era fratturato il sesamoide. E' una partenza assurda dettata solo dall'esigenza di non diminuire la quota della vincita. Tocco finale, le scuderie della Favorita nei giorni precedenti la gara erano state visitate da «persone non autorizzate», e certamente poco interessate al risultato sportivo della corsa tris. Camillo De Fabritiis, commissario dell'Unire (cui fa capo l'Encat), ha definito «esemplare» la decisione della commissione. E ha aggiunto: «Mi auguro che anche la giustizia ordinaria faccia la sua parte al più presto, perchè il nostro ambiente ha bisogno di trasparenza. Non è giusto che un ristretto gruppo arrechi danno economico e morale alla stragrande maggioranza degli onesti che vivono e lavorano nel settore dell'ippica». Ma forse i dirigenti dell'ippica italiana dovrebbero iniziare a far seriamente pulizia in un mondo troppo spesso inquinato dagli scandali, e da sale corse (molte di quelle poste nelle grandi città) che sembrano un ricettacolo di persone dalla dubbia reputazione. [r. cri.]

Persone citate: Arione, Ariosto, Camillo De Fabritiis, Noir Migliore, Vinti

Luoghi citati: Palermo, Roma