Figli di desaparecidos scelgono il torturatore

Argentina, il poliziotto li aveva adottati Argentina, il poliziotto li aveva adottati Figli di desaparecidos scelgono il torturatore BUENOS AIRES. Due gemelli, figli di «desaparecidos» della repressione militare argentina, vogliono tornare a vivere col «padre adottivo», il torturatore della polizia politica che 17 anni fa portò a casa i due bebé di soli tre giorni dalla «caserma degli orrori» in cui lavorava. Gonzalo e Matias Reggiardo Tolosa sono apparsi su una rete tv argentina chiedendo in pianto di ritornare a vivere con la famiglia che li ha adottati. Il programma ha turbato l'opinione pubblica e il giudice che nel novembre scorso li ha affidati alla «famiglia biologica» impersonata da uno zio materno. Ieri, con una sentenza a sorpresa, il giudice Jorge Ballestero ha revocato l'affidamento dei gemelli allo zio, assegnandoli provvisoriamente ad una famiglia amica di Samuel Miara, il sotto-commissario di quel «Grupo de coordinacion federai» che nel 1977 fu autore della sparizione di Ana Rosa Tolosa e Enrique Reggiardo, papà e mamma dei gemelli da lui stesso adottati. Anche la nonna materna di Gonzalo e Matias è sparita nel nulla durante gli anni della «guerra sporca» contro gli oppositori, responsabile per almeno 30 mila desaparecidos. «Solamente la morte potrà separarci», hanno promesso i due ragazzi alla madre adottiva Beatriz Castillo in un drammatico collegamento televisivo in diretta. Il «padre» è attualmente in prigione per sottrazione e occultamento di minori dopo che le «nonne della Plaza de Mayo» lo hanno smascherato. Erano state le «abuelas» (nonne) della piazza del palazzo presidenziale di Buenos Aires, teatro di continue manifestazioni di protesta per il silenzio sul destino dei «desaparecidos», a scoprire due anni fa che i due ragazzi registrati sotto il cognome Miara erano in realtà i figli di due vittime della repressione. Ed hanno inseguito Miara fino in Paraguay, dove si era rifugiato con i ragazzi, arrivando ad ottenere dal governo di Asuncion la sua estradizione e la successiva separazione dai «figli». «E' ormai dimostrato con chiarezza - ha dichiarato Estela Carlotto, presidente del gruppo delle "nonne" che rivendica la restituzione alle famiglie biologiche di centinaia di orfani di desaparecidos adottati illegalmente dai militari - che Miara partecipava alla macchina repressiva del governo militare e che si appropriò contro ogni legge dei due gemelli che siamo riuscite a ritrovare dopo un lavoro di molti anni». Ma i due ragazzi continuano a rifiutare che quello che sempre hanno ritenuto loro padre abbia partecipato alla repressione e che possa addirittura essere stato il torturatore dei loro veri genitori. Ammettono invece che li abbia adottati in maniera illegale, ma frappongono il sentimento filiale che sentono per lui e per sua moglie per respingere le pretese giudiziarie delle «nonne» della famosa piazza. Un pacchetto pieno di granate è arrivato ieri al giudice che si occupa del loro caso. [Ansa] Manifestazione di donne nella Plaza de Mayo, che chiedevano giustizia per gli oppositori fatti scomparire dal regime militare

Persone citate: Beatriz Castillo, Enrique Reggiardo, Estela Carlotto, Grupo, Jorge Ballestero, Matias Reggiardo Tolosa, Tolosa

Luoghi citati: Argentina, Asuncion, Buenos Aires, Paraguay