Tasse università in base al reddito

Tasse università in base al reddito Tasse università in base al reddito Meno «parcheggiati» all'Università dal prossimo anno accademico. A scoraggiare i «finti studenti» saranno le tasse di iscrizione per fasce di reddito e condizioni effettive del nucleo famigliare (così come indicato dalla legge finanziaria). Aumenterà di alcune migliaia il numero delle borse di studio (sei milioni l'una) per i disagiati e i meritevoli, ma per gli altri si annunciano tempi più duri. La prima rata - uguale per tutti - si dovrebbe aggirare intorno alle 500 mila lire (pari alla fascia minima). Diversificata sarà la seconda: gli studenti delle facoltà umanistiche e scientifiche appartenenti alla fascia più alta dovrebbero pagare rispettivamente altre 400 mila e 700 mila circa. Qualcosa in più è probabile che debbano sborsare gli iscritti a Medicina e Veterinaria (dove le esercitazioni in laboratorio sono più costose). Lo scorso anno le tasse erano tra le 4-500 mila delle facoltà umanistiche e le 7-800 mila delle scientifiche. Le fasce di reddito sarebbero tre. «Le nostre Il prorettore Al previsioni - osserva il professor Alberto Conte, prorettore - indicano che il 20 per cento circa degli iscritti do-vrebbe appartenere alla più bassa, il 30 per cento alla media, il 50 alla superiore. La metà degli studenti più disagiati dovrebbe ottenere l'esenzione: seimila circa contro i due-tremila attuali». Ieri in rettorato si è svolto un incontro tra rappresentanti del consiglio di amministrazione e alcuni presidi (che dovranno indicare l'entità dei contributi, gestiti dalle facoltà, per infrastrutture, laboratori e servizi). Le conclusioni (gli importi precisi) sembrano ancora lontane. Si trarranno - sembra - non prima di metà mese. Ancora: «Nella riunione di ieri è stato chiesto al rettore di inviare una protesta al ministero perché ancora non sappiamo berto Conte quale sarà il budget completo destinato alla nostra Università per il '94: ogni manovra di bilancio senza queste precisazioni è impossibile. Abbiamo i soldi solo per pagare gli stipendi di giugno e luglio...». Per queste ragioni dovrebbe essere fissata una prima rata uguale per tutti, caricando sulla seconda ulteriori aumenti: quando cioè saranno chiare le decisioni del ministero e quando sarà noto come il meccanismo della tassazione secondo reddito e patrimonio avrà distribuito gli studenti nelle diverse fasce. Superata l'iscrizione - l'uguaglianza consente di continuare ad inviare a casa i moduli per l'iscrizione - chi riterrà di avere i requisiti per non pagare il massimo potrà recarsi a uno dei punti informatizzati previsti. Qui, grazie a un software elaborato dall'ateneo di Trento ed adottato sia dall'Università che dal Politecnico, verranno immessi i dati relativi ai componenti, al reddito e alle proprietà del proprio nucleo famigliare, e verificata la fascia di appartenenza. Attenzione, però. L'autocertificazione non garantisce i bugiardi. «Faremo accertamenti a campione» annuncia il prorettore. «Chi non potrà dimostrare le condizioni dichiarate dovrà pagare oppure vedrà arrivare la Guardia di Finanza». Al Politecnico, dove il sistema per fasce esiste da anni (e dove la massima, di un milione e mezzo circa, non dovrebbe essere ritoccata) la verifica a campione è stata fatta nelle scorse settimane: chi aveva dichiarato troppo poco ha pagato subito la differenza. Diversamente dall'Università, al Politecnico sarà possibile fin dalla preiscrizione verificare se si hanno i requisiti per entrare in graduatoria ed ottenere la borsa di studio. Maria Teresa Martinengo berto Conte vo un cittadino non riesce a tutelare i p. jpri interessi da solo, ma deve sempre riunirsi ad una Associazione pagando una quota?. Spero che qualcuno voglia chiarirmi meglio una legge che sembra far sparire sempre di più il singolo negozio (il banco fuori è mezzo pubblicitario che attira il cliente) e ad avvantaggiare la grande distribuzione». Giuseppe De Bartolo Un lettore ci scrive: «Desidero esprimere la mia più viva protesta e il mio più sentito disappunto per le immagini affisse senza alcun ritegno all'esterno dei cinema a luci rosse. «In particolare mi riferisco ad un locale in zona Lingotto. Nessuna precauzione viene presa per evitare ai minori la pubblicità di film che si commentano da soli, anche con la semplice lettura del titolo. Ho tre bambini che a volte, mostrando una pudica innocenza che commuove, si girano imbarazzati dall'altro lato della strada. Ma nella vicina scuola ogni giorno commentano quei manifesti. Mi auguro che si salvaguardi quel poco di moralità pubblica per riguardo ai nostri figli». Segue la firma

Persone citate: Alberto Conte, Giuseppe De Bartolo, Maria Teresa Martinengo

Luoghi citati: Trento