«Non chiudete piazza San Carlo»

I commercianti contro la proposta di sfrattare le auto dal salotto di Torino I commercianti contro la proposta di sfrattare le auto dal salotto di Torino «Non chiudete pinna San Carlo» I Murazzi isola pedonale Da domani l'area dei Murazzi sarà isola pedonale: le catene impediranno il transito alle auto. E piazza San Carlo? Anche lì l'amministrazione comunale ha intenzione di creare un'isola pedonale. Ma se il provvedimento per la passeggiata lungo il Po non ha sollevato reazioni, quello studiato per il cuore di Torino ha provocato le proteste dei commercianti. Mario Pluviano, alimentari Paissa: «Con tutti i negozi che chiudono, questo provvedimento non farà che aggravare la crisi della categoria». Adriana Monzeglio, confetteria Stratta: «Per noi, egoisticamente, sarebbe un guaio: la gente acquisterà solo pacchettini». Gió Galante, dipendente Olimpie: «Un disastro. A parte che, tra manifestazioni e comizi, la piazza è sempre chiusa anche oggi». Morena Taboga, abbigliamento Armani: «Sarebbe stupendo. Ma a una condizione: si deve costruire un vero parcheggio sotterraneo». Boutique San Carlo dal 1973: «Un'idea stupida». Quando ieri mattina ha letto che da settembre tutte le auto spariranno dal «salotto di Torino», Alfredo La Penna, presidente dei commercianti di via Roma, ha avuto un sussulto: «Non è possibile, non erano questi gli impegni che il Comune aveva assunto con la categoria». Poi ha scritto agli assessori responsabili del piano (Franco Coreico per la viabilità e Gianni Vernetti per l'ambiente) per esprimere la ferma protesta degli associati che rappresenta. «Sono stupito. Con i politici ci siamo incontrati parecchie volte per discutere dei provvedimenti da adottare in centro: s'era parlato di ridurre il tempo di chiusura e di fare pagare ovunque il parcheggio. La notizia della chiusura di piazza San Carlo è stata una sorpresa. Chiederemo nuove riunioni. Per ora, diciamo "no" a qualsiasi esperimento sulla nostra pelle». Anche i vigili della sezione Centro di via Giolitti si sono messi le mani nei capelli appena scoperto che tipo di rivoluzione era stata studiata in Comune. Che cosa vorrebbe dire, per loro, chiudere piazza San Carlo? «Vorrebbe dire litigare - risponde un ufficiale che vuole mantenere l'anonimato». Perché litigare? «L'asse di via Roma serve per attraversare il centro città. Attualmente è uno dei più scorrevoli. Romperlo con la pedonalizzazione della piazza provocherebbe guasti inimmaginabili: ci sarebbe un blocco del traffico». La proposta di rendere possibile il parcheggio in via Roma non convince l'ufficiale: «Sareb- I Murazzi: da domani stop alle auto. A fianco, la cartina della rivoluzione in centro be insufficiente, e comunque ricordiamoci che per la sosta abbiamo già perso Piazzetta Reale e che, presto, cominceranno i lavori in piazzale Valdo Fusi». Ma il problema maggiore non saranno i parcheggi, bensì la viabilità: «Prevedo l'intasamento non solo di via Roma, ma di tutte le strada adiacenti. Non ci sarebbero sufficienti "vie di fuga" per le auto, via XX Settembre e via Ar¬ senale non riusciranno mai a sopportare le conseguenze della chiusura di piazza San Carlo». In un comunicato, il gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio tuona contro quello che definisce «l'ennesimo scempio». Per Agostino Ghiglia, «la città rimarrebbe tagliata in due parti». Alle accuse replica l'assessore Franco Coreico con un discorso piuttosto articolato. Dice che, tanto per cominciare, l'idea di trasformare la piazza in isola pedonale è un «orientamento emerso dalle valutazioni sugli indirizzi complessivi da assumere nell'ambito dei provvedimenti per il traffico cittadino». Questo significa che nulla è ancora stato deciso nei dettagli: «Stiamo approfondendo gli aspetti tecnico-operativi». Ma sulla filosofia che ha por¬ tato a mettere in discussione il parcheggio per circa 400 auto in piazza San Carlo, l'assessore non ha nessuna intenzione di mollare: «Via Roma non deve più essere considerata strada di attraversamento della città, ma inserirsi in un sistema di ingresso capillare al centro. Il nostro obiettivo non è cambiato: vogliamo rendere il centro vivibile e accessibile per tutti».

Persone citate: Adriana Monzeglio, Agostino Ghiglia, Alfredo La Penna, Armani, Franco Coreico, Gianni Vernetti, Mario Pluviano, Morena Taboga

Luoghi citati: Torino