Courier dà uno schiaffo al Re

Tennis: sorpresa al Roland Garros, esce di scena il favorito del torneo Tennis: sorpresa al Roland Garros, esce di scena il favorito del torneo Courier dà uno schiaffo al Re Sampras ho, niente slam La farsa della FI Ora è tutta colpa di Briatore PARIGI chiarazioni, se sia stata una scelta o una necessità, oppure tutte e due le cose insieme. «Il mio diritto era profondo e angolato, era difficile per lui attaccare», ha detto Courier. «Avrei dovuto essere più aggressivo», ha spiegato Sampras in maniera alquanto evasiva. In ogni caso la chiave è questa: Big Jim ha potuto portare il match sul suo terreno preferito (letterale e metaforico) e il giovane Pete non è riuscito a rispondere ai colpi dell'altro dimostrando che la terra, per ora, gli è ancora amara e nemica. Almeno a Parigi. «Ma un giorno vincerò anche il Roland Garros», ha dichiarato sicuro Sampras. Un giorno. Calpestare fino all'ultimo il suolo sacro del tempio. Come capita spesso quando i rivali si equivalgono e contano i nervi, la partita non è stata bellissima. E' scivolata via per i primi tre set fra doppi falli ed errori non forzati, sul filo del punto; è diventata più interessante nel quarto quando Sampras ha buttato in campo tutto quel che gli rimaneva dentro, non molto, senza poter evitare il break decisivo nel settimo gioco. Courier aveva azzannato l'osso e non lo mollava più. Anche l'incontro fra Bruguera e Medvedev non ha soddisfatto i raffinati palati dei fedeli della racchetta. C'erano un sacco di bei precedenti, dalla vittoria dell'anno scorso in semifinale di Bruguera, al trionfo di Medvedev un mese e mezzo fa a Montecarlo. Medvedev però ieri stava sulla luna, come talora gli capita, e appena forzava il colpo mandava la palla in tribuna. Bruguera ha vinto facile in tre set, come sempre finora. Nella prima partita, sul 3-2 a suo favore, il catalano si è infortunato al pollice destro. Un dolore cane. Sergi piangeva. Il fisioterapista gli ha fatto un'iniezione al dito e Bruguera, subito dopo, ha strappato il servizio a Medvedev senza cedergli un punto. Così, giusto per far capire all'uomo di Kiev quale mala aria tirava. DAL NOSTRO INVIATO Poco sensibile ai doveri dell'etichetta, che in questi casi prevede gentilezze ed inchini, Big Jim Courier, un tipaccio, ha incontrato il Re e gli ha rifilato un gran cazzotto sul naso. Il sogno di Pete Sampras di vincere il Grande Slam, o almeno qualcosa che gli assomiglia molto, vale a dire i quattro tornei di seguito, è volato nel vento scoppiando come una bolla di sapone. Il popolo del Roland Garros, così rispettoso davanti al fascino dei miti, all'ultimo punto ha tratto una sorta di gemito soffocato. Big Jim si è avvicinato a Pete circondandogli le spalle con un braccio. «Mi spiace molto» ha mormorato all'amico. Sapeva bene quanto il successo fosse importante per lui, quanto il ricordo di Rod Laver avesse riempito i sonni forse agitati del numero 1, teso a ripetere l'impresa riuscita l'ultima volta, 25 anni fa, al grande australiano, l'idolo della sua vita. Pete Sampras, il re caduto, ha giocato la peggior partita del torneo. E' capitato contro Jim Courier, per sua sfortuna, e il picchiatore di Dade City mulinando il diritto come un affilato machete si è aperto abbastanza facilmente la strada fra intricati sentieri e ha sfruttato con cinica sicurezza le insperate debolezze del rivale. «La differenza l'ha fatta la terra», ha detto Sampras. Aveva gli occhi lucidi. I due non si erano mai incontrati sul rosso. «Il mio servizio è stato meno efficace e questo ha favorito il suo diritto. Inoltre ho giocato male i punti importanti. Ma la vita continua». Tutto semplice. Big Jim ha ritrovato la concentrazione, la solidità mentale che gli ha regalato due vittorie e una sconfitta in finale negli ultimi tre anni, e Pistol Pete aveva le polveri bagnate e la testa forse altrove, a rincorrere i sogni che fuggivano via. Sampras ha anche sbagliato tattica. E' rimasto quasi sempre a fondo campo, ma non si è capito bene, neanche dalle sue di¬ Carlo Coscia PARIGI. Pronostici rispettati nel torneo femminile dove si sono disputati i quarti. Hanno vinto Graf, Pierce, Martinez e Sanchez. L'impresa più bella è stata ancora quella di Mary Pierce che ha battuto l'austriaca Ritter cedendo alla rivale due giochi, portando a sei il numero dei games persi finora nel torneo (5 partite), record assoluto per il Roland Garros. Singolare maschile (quarti): Courier (Usa)-Sampras (Usa) 6-4,5-7,6-4,6-4; Bruguera (Spa)-Medvedev (Ucr) 6-3, 6-2, 7-5. Singolare femminile (quarti di finale) Graf (Ger)-Gorrochategui (Arg) 6-4, 6-1; Pierce (Fra)Ritter (Aut) 6-0, 6-2; Martinez (Spa)-Hack (Ger) 2-6, 6-0, 6-2; Sanchez (Spa)-Halard (Fra) 6-1, 7-6 (8-6). Oggi quarti maschili: Ivanisevic-Berasategui e Larsson-Dreekmann. Caro Bernie, caro Max. Con uno scambio di lettere ieri Max Mosley, presidente della Fia (federazione dell'automobile) e Bernie Ecclestone omologo della Foca (costruttori) hanno fatto sapere che nella famosa riunione di venerdì a Barcellona non ci sono stati tentativi di «golpe» e che Federazione e Costruttori viaggiano per mano, di comune accordo per trovare le migliori soluzioni allo scopo di ritrovare la sicurezza in Formula 1. Nelle loro missive i due personaggi criticano la stampa in generale e quella italiana in particolare per avere dato informazioni definite «menzognere». Inoltre rimproverano a un direttore di una scuderia di avere parlato in maniera da poter indurre in errore i giornalisti. Una smentita ufficiale, dunque, per Flavio Briatore della Benetton che aveva fatto un resoconto molto pittoresco dell'assemblea dei team dissidenti e le cui dichiarazioni, per altro, sono state riportate prudentemente fra virgolette. Ci vuole comunque un coraggio vicino alla sfrontatezza per sostenere, come fa Ecclsetone nella sua risposta a Mosley, che le nove squadre si sono trovate per discutere i problemi della FI senza fare pressioni o minacce. Forse per lui è normale che le vetture rimangano ferme ai box durante le prove. Non era mai successo negli ultimi vent'anni... Domani comunque ci sarà il Consiglio Mondiale della Fia a Ginevra e Mosley dovrà rispondere alle domande dell'assemblea e ratificare i provvedimenti chiesti per la prossima gara a Montreal il 12 giugno, cioè l'adozione della benzina normale e l'abolizione della presa d'aria forzata del motore (airscope) per ridurre la potenza. Ieri intanto era sorta la «voce» che Cesare Fiorio, ex ds della Ferrari, avrebbe avuto un'offerta dalla Ligier. Da Porto Cervo dove si trova, Fiorio ha detto: «Io non ne so proprio nulla. La cosa potrebbe anche interessarmi se seria, ma nessuno per il momento ha preso contatto con me». [c. eh.] BRAVA PIERCE La Ferrari nell'Erosa vince con la 133 SP Jim Courier, che ha meno di 24 anni, punta a un'altra finale del Roland Garros PLEIADI CHALLENGER mmmm Mentre Furlan, testa di serie n° 1, si dimostra troppo forte per Cane

Luoghi citati: Barcellona, Ginevra, Montecarlo, Montreal, Parigi, Porto Cervo, Usa