Il profeta dell'usa-e-getta di Piero Bianucci

Il profeta dell'usa-e-getta Il profeta dell'usa-e-getta Così realizzò Videa di Biro: una piccola meraviglia UNGHERESE Laszlo Jozsef Biro ebbe l'idea della penna a sfera. Il barone Marcel Bich fece tutto il resto. Cioè riuscì a farla funzionare, a produrla a basso costo, a venderla a vagoni, a farci i soldi. Alla fine di una lunga controversia legale, Biro riuscì anche a ottenere da Bich i diritti sul brevetto, che aveva depositato a Parigi il 29 ottobre 1938, ma non fece in tempo a diventare ricco: morì a Buenos Aires nove anni fa quasi indigente. Bich invece lascia un impero. Una minuscola sfera incapsulata in un contenitore concavo: la sfera ruota, da un lato prende l'inchiostro, dall'altra lo deposita sul foglio. Facile a dirsi, difficile a realizzarsi. La tecnologia per fabbricare in serie sfere così precise, con tolleranze dell'ordine del millesimo di millimetro, è tutt'altro che banale. Le penne a sfera americane sbavavano, imbrattavano giacche e camicie. I sovietici addirittura non riuscirono mai a copiare questo simbolo dell'Occidente: fino a pochi anni fa a Mosca le penne a sfera era¬ no più ricercate dei jeans e delle calze di nylon. Guardate al microscopio la sfera della penna Bic: è perfetta. Altrettanto perfetta è la curvatura del contenitore in cui gira, e tra le due superfici passa soltanto un esilissimo velo di inchiostro speciale, più denso. Bich ottenne questo risultato investendo tutti i suoi soldi in macchinari appositamente progettati e costruiti da aziende svizzere specializzate in meccanica di precisione. Anche il materiale con cui è fatta la sfera è importante. Dopo aver provato diverse leghe, Bich trovò che il materiale migliore, duro ma ben lavorabile, è il carburo di tungsteno. Il successo della penna a sfera però non dipende soltanto dalla sua tecnologia insieme sofisticata e quotidiana. Bich ha anche voluto che la sua penna fosse di plastica trasparente per mostrare il progressivo consumo dell'inchiostro, e che costasse così poco da poter essere gettata dopo l'uso. La stessa filosofia applicò ad altri suoi prodotti di successo: gli accendini e i rasoi. Insomma, Bich è stato un profeta dell'u¬ Enrico Benedetto NOMF. 1 A ROSA jwdk ìi* Il :Mt* ihtti ria' sa-e-getta, cioè dell'essenza più intima del consumismo moderno: sociologi e semiologi potrebbero scrivere trattati sui prodotti che hanno fatto la fortuna di questo torinese di origine valdostana e trapiantato in Francia. Alta tecnologia, quotidianità e consumismo (la Trinità laica di Bich) si sono trasferite in altre sue produzioni. Non ultima, la biancheria inti ma. Dim e Rosy sono marchi suoi. Si dirà: dov'è tutta questa tecnologia in un reggiseno? Errore. Un comune reggiseno è composto da una ventina di pezzi, ognuno con la sua funzione, ora di spinta ora di sostegno. E il reggiseno Gossard, modello Ultrabra, presentato alle ultime sfilate di moda intima a Milano, è costituito da ben 46 pezzi tenuti insieme con 28 diverse tecniche di cucitura. Niente a che vedere con quei due rozzi fazzoletti incrociati che l'americana Mary Phelps Jacob, più nota con lo pseudonimo di Caresse Crosby, brevettò nel lontano 1913. Vieni in libreria! Il favoloso mondo dei tascabili Bur, Bompiani e Sonzogno li aspetta per premiarti subito con la fantastica iniziativa Strappa e Vinci! Acquista 2 libri tascabili a tua scelta tra i successi Bur. Bompiani o Sonzogno. d A a' Piero Bianucci

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