«Boicottare il mode in Italy»
Proposta dei socialdemocratici. Il presidente eurosocialista: Berlusconi condanni i crimini del fascismo Proposta dei socialdemocratici. Il presidente eurosocialista: Berlusconi condanni i crimini del fascismo «Boicottare il mode in Italy» Deputati danesi all'attacco di An BRUXELLES Decisamente la presenza al governo dei ministri di Alleanza nazionale sta creando a Berlusconi un mare di guai. Gli echi della plateale presa di posizione del vice-premier belga Elio Di Rupo non si sono ancora spenti, ed ecco che al coro antifascista si sono aggiunti cinque deputati del Folketing, il Parlamento danese. I cinque, tutti social-democratici, hanno lanciato un appello a «punire» il governo di Roma, boicottando «prodotti italiani come pasta e vino Chianti». «Dobbiamo impegnarci per far sapere all'opinione pubblica italiana che siamo molto preoccupati per gli sviluppi che la democrazia sta assumendo nel Paese», si legge nella lettera che i cinque hanno inviato ai propri elettori, «ogni social-democratico dovrebbe trovare il modo per boicottare i fascisti italiani». Tra i componenti della pattuglia, l'unica nota è Dorte Bennedsen, ex ministro della cultura. Gli altri sono emeriti sconosciuti. «Ciascuno pensa e dice quello che vuole - ha commentato il Commissario europeo Raniero Vanni d'Archirafi, responsabile del mercato unico dell'Unione dei Dodici - ma sul piano dei fatti il mercato interno è aperto, unico, per cui i prodotti italiani entrano dovunque, proprio come quelli danesi». Vanni d'Archirafi ha consigliato «calma a tutti, perché non c'è nessuna ragione di assumere toni concitati o drammatici. In Italia la situazione politica si evolve con normalità. Ci sono state elezioni, c'è un governo che terrà certamente conto di queste prospettive europee sul piano economico e anche politico, ma è un governo ben installato». Una conferma è venuta dal premier danese Poul Nyrup Rasmussen, anch'egli social-democratico, secondo cui il suo governo «rispetterà ovviamente le regole dell'Unione europea». Ma nel partito la fronda è visibile. La Bennedsen ha invitato i colleghi ad adottare una «reazione comune contro i fascisti nel governo italiano». Gli altri 66 deputati del partito social-democratico non hanno per ora sottoscritto il suo appello, ma hanno comunque deciso di «discutere la presenza di ministri neo-fascisti nel governo italiano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE IL PASSAPORTO DI BETTINO HAMMAMET con i partiti social-democratici di Svezia e Norvegia». Solo se riceveranno appoggio dai vicini scandinavi - riferisce l'agenzia Nordic - i danesi potrebbero decidere di boicottare i ministri di An all'interno del Consiglio dell'Unione europea. E l'idea non convince nemmeno i progressisti. Giorgio Napolitano, ha tagliato corto affermando che «in generale si devono dare risposte convincenti sugli orientamenti del Governo». L'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco ha convenuto che «queste decisioni, per quanto possono essere giustificate, non avranno alcun effetto pratico. In Europa è evidente che c'è ima certa preoccupazione. Il punto, quindi, non è rinunciare ai consumi di prodotti italiani, ma è piuttosto un problema politico». Il presidente della Confapi Alessandro Cocirio ha precisato: «Ho apprezzato il presidente Scalfaro quando ha detto che non si possono definire fascisti quanti sono nati nel dopo guerra. Il fascismo è una storia che è nata e morta con la guerra». La lista di chi protesta contro i ministri di An si allunga. Preoccupazioni vengono anche dall'Austria. Secondo il quotidiano Die Presse: «L'Unione Europea, dopo una lunga e paziente attesa, è attualmente insorta contro il comportamento sciovinista della Grecia nei confronti della Macedonia. L'UE deve ora protestare con altrettanta energia contro un altro Paese membro, vale a dire l'Italia». E il capogruppo socialista del parlamento europeo, il francese Jean Pierre Cot, ha chiesto a Silvio Berlusconi di pronunciare una «solenne condanna» dei «crimini del fascismo in Italia» per tranquillizzare i partner europei dell'Italia, preoccupati per l'ingresso nel governo di «ministri neo-fascisti». Cot ha annunciato inoltre di avere scritto ai dirigenti dei popolari ed i liberali, per proporre un «patto» per l'esclusione dei «neo-fascisti» da tutti gli incarichi di responsabilità nel prossimo Parlamento Europeo che sarà eletto il 12 giugno. Una strategia analoga era stata attuata nella precendente legislatura nei confronti degli eurodeputati del Front National francese e dei Republikaner tedeschi. Fabio Squillante ROMA. «Per 30 anni avevamo indicato ai governi italiani i nomi di sospetti criminali nazisti e loro non avevano nemmeno sprecato un francobollo per risponderci. Con il governo Berlusconi siamo stati subito contattati dall'ambasciatore italiano negli Stati Uniti e invitati per un incontro a Roma». E' questa, per il rabbino Abraham Cooper del centro Simon Wiesenthal di Los Angeles, la migliore rassicurazione possibile sul nuovo governo italiano. Cooper e altri dirigenti del Simon Wiesenthal sono stati ricevuti ieri pomeriggio a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro della Giustizia Alfredo Biondi, ai quali hanno consegnato un dossier contenente la confessione dell'ufficiale nazista Erich Priebke agli inglesi di aver ucciso due delle vittime delle Fosse Ardeatine e una dichiarazione di Kappler secondo cui Priebke era coinvolto nella selezione dei prigionieri da inviare alle Fosse Ardeatine. [Agi] CENTRO W IESENTHAL MILANO. Gianfranco Miglio è tornato in procura a Milano da Antonio Di Pietro. Ne è uscito senza scambiare parola con i giornalisti per cui al momento non si sa se sia stato convocato per proseguire la precedente deposizione oppure se si siano presentate nuove esigenze processuali. Miglio aveva detto di non credere alla versione di Bossi e Patelli, secondo i quali i 200 milioni versati da Carlo Sama sarebbero stati rubati dalla sede della Lega. [Agi] sconi con il ministro Martino
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