L'assedio al Salotto Buono

L'assedio al Salotto Buono L'assedio al Salotto Buono «Io, un centauro fra pubblico e privato» miare per essere esclusi dal credito, che invece affluiva copioso sulle Grandi Famiglie? Non che avessero torto Ma era compito di Mediobanca finanziare le piccole imprese o piuttosto delle banche infeudate ai politici? Una volta, negli Anni Sessanta, con poco entusiasmo di Cuccia, ci si provò a finanziare la media impresa, ma tutto si risolse in un fallimento. Ne uscì rafforzata, in compenso, l'immagine della supponenza di Cuccia e dell'arroganza di Mediobanca, quella stessa che suscitò l'inimicizia nei confronti di Cuccia, peraltro ricambiata, da parte dell'attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per la verità, alla fine degli Anni Settanta, ai tempi di Consortium, l'avvocato Agnelli provò a invitare Berlusconi nel Salotto Buono, ma l'esperimento fallì. I vecchi politici, i cattolici, gli ex marxisti, i nuovi politici leghisti o forzitalisti, espressione del tessuto produttivo piccolo e medio, un gruppo come quello di Berlusconi diventato grandissimo ma considerato sempre alla stregua di un parvenu: tutti hanno motivi di ostilità nei confronti di Cuccia, sempre lì a trescare con le Grandi Famiglie dai nomi altisonanti e dalle buone maniere. Ma i postfascisti? Quali sono i motivi del risentimento dei Tatarella. dei Gasparri, a parte quelli di un intrinseco plebeismo? Una volta Napoleone Colajanni chiese a Cuccia se si sentiva più banchiere pubblico o privato. E Cuccia: «Sono, per così dire, un centauro, metà uomo e metà cavallo. Scelga lei». Questa dovrebbe essere musica per ì postfascisti che non amano la Scuola di Chicago A sinistra Ciriaco De Mita Sopra Napoleone Colajanni ri più avvertiti - Mediobanca è stata la banca di un ristretto gruppo dominante, non puntava a far crescere il capitalismo, ma a mantenere lo statu quo. Ecco così Cuccia accomunato a\YAncien regime, che pure non ha mai amato. Per i più rozzi, invece, la chiusura del Salotto Buono della finanza, alla stregua di quello di qualche antica damazza del generane romano, è semplicemente un fatto di democrazia economica. Si fanno schermo con Prodi, che ha accusato Cuccia di essere pericoloso per la democrazia per come si son realizzate le privatizzazioni di Comit e Credit, ma, in realtà, qualche volta danno sfogo al loro risentimento di esclusi, non soltanto dal Salotto Buono, ma da qualsiasi salotto finanziario. Che hanno fatto por tutta la vita piccoli imprenditori come Gnutti e Radice, oggi ministri della Repubblica, se non bestem¬ «Non è colpa mia se l'Italia è piena di pisquani» ladri. Ma più probabilmente dovette fare i conti con le forche caudine socialiste per la privatizzazione di Mediobanca. Quando Ligresti fu fatto accomodare in Salotto con tutti gli onori, Craxi giunse a proporre di nominarlo ministro del Tesoro in quota socialista. Ma se Cuccia ha tanto disprezzato i politici della Prima Repubblica, fino ad essere accusato da De Mita di incarnare dietro le quinte il vero guastatore del tradizionale sistema dei partiti, perché oggi riscuote tanta ostilità dagli esponenti del Nuovo? Perché - spiegano gli interlocuto- iperliberista, come dovrebbero esserlo le origini di Cuccia, che ha sposato Idea Nuova, figlia di Alberto Beneduce, uno dei pochi uomini che Mussolini rispettava e di cui il genero conserva - a quel che dicono - uno straordinario ricordo. Chi comanda in Italia è Beneduce, dicevano nel Ventennio quelli che conoscevano le segrete cose, esattamente quel che si è detto negli ultimi decenni di Cuccia, che peraltro - neanche trentenne - fece uno sgarbo al maresciallo Graziani, il quale in Etiopia faceva qualche intrallazzo valutario per un'amichetta. Attenzione, Cuccia non è innocente (non giudiziariamente, ma eticamente) e non può esserlo, perché - come diceva Saint Just non si può regnare ed essere innocenti. La missione che si è scelta, quella di spalleggiare quel poco di capitalismo e di borghesia che allignavano in Italia, l'ha perseguita al meglio, non senza peccare. Ma senza di lui che cosa sarebbe stato quel poco di capitalismo italiano sopravvissuto al quarantennio democristiano? Ecco perché il tiro al piccione avviato dalla nuova maggioranza, tutta mercato e liberismo, ha qualcosa di straccione, se permettete il termine. Ma ci siano risparmiati almeno i maramaldi. Del resto, la peggiore condanna è già eseguita, visto che, echeggiando Adolfo Tino, Cuccia ha sempre detto: «Mediobanca dev'essere come una signora della buona società inglesi-, che va sui giornali soltanto quando nasce e quando muore». 0^;i è sulla bocca di Tatarella. Alberto Staterà

Luoghi citati: Chicago, Etiopia, Italia