Le sofferenze aumentano, di poco di Alfredo Recanatesi

Le sofferenze aumentano, di poco Le sofferenze aumentano, di poco ROMA. Il sistema bancario italiano è solido anche se i crediti in sofferenza sono destinati a crescere ancora per qualche tempo. Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ha rilevato che il grado di capitalizzazione del sistema creditizio italiano è in linea con il valore medio riscontrabile negli altri Paesi. Resta ancora pesante la situazione delle sofferenze. Il peggioramento della condizione delle imprese si è riflesso in un aumento della rischiosità degli impieghi bancari. In rapporto ai prestiti complessivi, le operazioni in sofferenza erano pari al 6,2% alla fine del '93 e hanno raggiunto il 7% nel marzo scorso. «Il valore - sottolinea Fazio è elevato ma non fuori linea rispetto ai massimi toccati in precedenza. Ma la situazione delle imprese è in netto miglioramento e gli stessi patrimoni delle banche si sono accresciuti e possono meglio fronteggiare eventuali perdite». Intanto il ministro del Tesoro, Lamberto Dini, ha decretato che entro quarantacinque giorni debbano scomparire i doppi incarichi nelle banche. Chi li ricopre deve optare per uno dei due e gli enti devono «provvedere sollecitamente a promuovere le procedure necessarie per la reintegrazione degli organi e, qualora non vi abbiano già provveduto, alle necessarie modifiche statutarie». Il provvedimento del ministro è già in corso di pubblicazione. agli albergatori (perché costretti a tanti versamenti quanti sono i frigo nelle cucine e nelle camere) sarà abolita. CONDONO EDILIZIO. Si pensa anche ad un nuovo, ennesimo, «perdono», da cui secondo stime della Confedilizia si dovrebbero ricavare non meno di 5000 miliardi (addirittura INCOGNITA AUTO. Il governo vuole rilanciare l'industria automobilistica e il relativo indotto. A questo scopo ha in mente alcune proposte su cui non esiste un consenso unanime tra i ministri. Chi compra un'auto nuova - questo sembra l'orientamento di massima - non pagherà tasse di sorta per due anni: niente bollo, superbollo, tassa re¬ gionale. In pratica si tratterebbe di uno sconto di circa il 10% del valore dell'auto. Quando questa scelta fu fatta dal governo francese, portò un incremento del mercato di circa 200 mila unità. TASSA FRIGORIFERI. Se si troverà la necessaria copertura (150 miliardi), questa imposta, tanto invisa duta dei suoi benefici sulle famiglie, «la politica monetaria, di necessità, si volgerebbe all'obiettivo di frenare l'aumento dei prezzi, attraverso un ritorno a tassi d'interesse più elevati». Alla tedesca, appunto: come la Banca centrale del Paese nel quale la stabilità della moneta è un valore sancito dalla Costituzione, la Banca d'Italia definisce gli spazi monetari entro i quali le forze politiche possono effettuare le loro scelte e le parti sociali rinnovare i loro contratti. Partendo dalle caotiche esperienze degli Anni 70, ci son voluti oltre dieci anni per arrivare a questa chiarezza di ruoli e di responsabilità, che è anche chiarezza delle funzioni competenti a ciascuna istituzione nella formazione delle decisioni. Funzione della Banca d'Italia è anche quella di definire gli spazi entro i quali chi ha ricevuto un mandato dagli elettori può esercitare le sue scelte, tener fede alle promesse date, mantenere e rafforzare il consenso. La contestazione delle analisi è legittima; la contestazione della verifica critica cui sottoporre la praticabilità di politiche e programmi è inquietante. nesse si annichilirebbero, delle due l'una: o le sue analisi sono controvertibili, nel qual caso basta contestarle con argomenti convincenti, o la nuova politica è di quelle che comprendono l'inflazione tra le leve da poter manovrare per il raggiungimento dei propri scopi. Certamente Fazio ha tenuto a far sapere che lui ai miracoli non crede e che, anzi, la ripresa cominciata nello scorso autunno ha bisogno di cure attente ed assidue perché possa collocare nuovamente l'Italia su un binario di solido e durevole sviluppo. Ma lo ha fatto senza ombra di polemica, rifacendosi piuttosto al tempo anteriore alle esasperazioni della campagna elettorale quando era diffusa la convinzione che le scelte di politica economica e finanziaria offrissero pochi margini di differenziazione alle posizioni delle parti in campo. Ad analisi che qualsiasi studente è ben in grado di comprendere (finanziare impieghi produttivi invece del disavanzo, prima gli investimenti e poi i consumi, rilancio delle opere infrastnitturali soprattutto nel Sud) Fazio ha aggiunto l'annuncio che se venissero contraddette, sia pure nell'intento di accelerare i tempi della ripresa e della rica¬ rare un clima pieno e ricco di fiducia in noi stessi, nella capacità di fondare sulle libertà il governo degli uomini. L'Italia ha fatto, fa e farà tutto quel che è in suo potere e tutto quello che considera un suo dovere per garantire la sicurezza e la pace, in Europa e nel mondo. Eppure gli orrori della guerra bosniaca sono lì a ricordarci i nostri limiti, le nostre insufficienze, i- nostri errori. La comunità internazionale ha contratto nuovi compiti e doveri, dopo la fine della Guerra Fredda, e deve ancora imparare fino in fondo a recitare senza tentennamenti il suo ruolo di saggezza, di misura, di moderazione e, quando necessario, di dissuasione: un ruolo sempre e comunque al servizio della pace, della certezza e stabilità dei confini, del rispetto reciproco tra le nazioni e i popoli, dei diritti umani violati. Economia, sicurezza e pace sono nulla se non sono accompagnate da una sincera tensione e da un vero soste¬ QUELD-DAY CI UNISCE te contrazione dei consumi, ma deve risolversi con un forte rilancio dogli investimenti e delle opere pubbliche); riguardano il sistema pensionistico («I capitali teoricamente da accantonare per ottemperare, su una base di pura capitalizzazione, agli impegni già assunti - ha detto Fazio - equivarrebbero a circa la metà della ricchezza nazionale»; aggiungendo conseguentemente: «E' pertanto inevitabile che alla base del sistema rimanga un metodo a ripartizione»); riguardano infine la politica fiscale (la pressione fiscale è analoga a quella di Francia e Germania e «nelle attuali condizioni la riduzione Usila pressione fiscale complessa si tradurrebbe in un aumento del disavanzo e in un'acilcrazione del debito pubbliai»). Poiché l'unico paradigma al 1 alo egli si è riferito è il rischio 1 politiche errate o precipitopossano generare una inflazione nella quale la ripresa e tui e !«> speranze ad essa con- ranno gli incontri romani del presidente Clinton, anche in preparazione del Vertice mondiale G7 che sarà ospitato dalla città di Napoli, sarà certamente quello dello sforzo comune per garantire ai nostri popoli una solida, duratura, profonda ripresa dell'economia. Libertà e prosperità sonò spesso, nella storia, valori gemelli. La ripresa produttiva non è mai solo un problema di indici finanziari, di tassi di crescita calcolati algebricamente. E' in questione la creazione di lavoro, di benessere diffuso, di giustizia sociale vera, cioè fondata sull'efficienza, sul mercato, sulla libera creatività degli individui e dei soggetti economici. E' in questione la possibilità, che per noi italiani e per gli americani è la grande sfida di questo momento, di recupe¬ Alfredo Recanatesi

Persone citate: Antonio Fazio, Clinton, Lamberto Dini

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Napoli, Roma