La Sesta Sinfonia per la Rai e Pastorale con la Filarmonica

BERTINIE IL FUOCO DI MAHLER BERTINIE IL FUOCO DI MAHLER La Sesta Sinfonia per la Rai e Pastorale con la Filarmonica E' ' ancora fresco il ricordo di Gary Bertini (foto) alla fine di ottobre, sul podio dell'Auditorium Rai, al termine della «Terza Sinfonia» di Mahler: ovazioni, applausi, l'orchestra in stato di grazia. Ed ecco il direttore russo-israeliano ritornare, giovedì 2 giugno alle 20,30, alla testa della compagine torinese con un'altra proposta mahleriana. Stavolta si ascolterà la «Sesta Sinfonia», che con la «Settima» condivide una minore popolarità presso il pubblico. Un ruolo immeritato, ma comprensibile: non è opera «facile» o corriva, in certi punti arriva ai limiti del rumorismo e ha connotazioni profondamente pessimistiche. Mahler stesso la definì «Tragica»: volendo attribuirle un'etichetta, la si potrebbe definire una «sinfonia dei vinti». Secondo le testimonianze della moglie Alma, Mahler profuse in questa sinfonia una sorta di fuoco premonitore che gli covava dentro. E in effetti, a distanza di pochi mesi, il musicista fu colpito in breve volgere di tempo da tre eventi terribili: la prima figlia, di quattro anni, morì di difterite; gli venne diagnosticata l'endocardite acuta che lo LIRICA UNA TRAVIATA PER PIANOFORTE IL segreto del successo della Traviata, il melodramma in tre atti che Verdi compose nel 1853 su libretto di Francesco Maria Piave, che a sua volta si ispirò a «La dame aux camélias» di Dumas figlio, va ricercato soprattutto nella straordinaria carica emotiva della partitura, in grado di aderire in ogni suo momento al clima generale dell'opera, trasmettendone ogni più delicata notazione psicologica. La vertiginosa bellezza melodica, unita al sincero trasporto che l'autore manifestò per la sventurata protagonista, garantirono all'opera eterna fortuna. La Traviata viene oggi proposta al pubblico per iniziativa di una compagnia privata che, pur senza tentare paragoni azzardati, intende portare una delle più belle e poetiche creazioni dell'universo lirico in luoghi normal- sto addirittura l'uso di un grosso martello per colpire una tavola di legno. E' U nulla che sommerge tutto ciò che è stato: i giochi delle fighe bambine, raffigurati da alcune battute dal ritmo incerto e irregolare; la pace agreste dei monti, evocata dal tintinnio delle campane da mandria; le parentesi di serenità come il dolce inizio del terzo tempo. Il concerto verrà replicato sabato 4 a Bologna nel Palazzo della Cultura e dei Congressi. Una «Sesta Sinfonia» segna anche l'inizio di un altro concerto, quello che chiude la stagione dell'Orchestra Filarmonica di Torino martedì 31 maggio alle 21 in Conservatorio. Ma è quella di Beethoven, la popolare «Pastorale» dal sapore arcadico, sereno, offuscato non più di tanto dal temporale subito scacciato dai raggi del sole. E dopo la «Sesta» sarà eseguita la «Terza» detta «Eroica», una delle opere più insidiose di Beethoven per la sua complessità espressiva. Per questo commiato (temporaneo, beninteso) della Filarmonica dal pubblico salirà sul podio Horia Andreescu. avrebbe condotto ancora giovane alla tomba; dopo lunghe tensioni, venne costretto a dimettersi dalla direzione del Teatro dell'Opera di Vienna che aveva elevato a livelli eccelsi. Sconvolgenti nell'ultimo tempo i colpi di timpano, i tre colpi del destino, come li definiva lo stesso Mahler. All'acme della sinfonia stanno due deflagrazioni apocalittiche nelle quali, a conferire un segno di ancora più tragica disperazione, Mahler ha previ¬ mente esclusi dai grandi «giri» operistici: cioè al centro culturale «Ezio Alberton» di Cascinette d'Ivrea e al Teatro Orfeo di Pianezza, dove le rappresentazioni avranno luogo alle ore 21 rispettivamente di martedì 31 maggio e di giovedì 2 giugno. I ruoli principali saranno interpretati dal soprano Mina Yamazaki (Violetta), dal tenore Gian Carlo Deri (Alfredo), dal baritono Nino Casella (Giorgio Germont) e dal mezzosoprano Maria Luisa Sanchez (Flora). Antonella Farris, già nota per l'attività organistica, sostituisce la compagine orchestrale con il suo accompagnamento pianistico; mentre a Gian Michele Cavallo tocca il compito di dirigere i solisti di canto e il coro «Carp» di Torino. Leonardo Osella PRENDE il via sabato 28 maggio alle 21 la settima edizione de «Il canto delle pietre», la bella rassegna di musiche sacre e profane ambientata in monumenti medievali. Si comincia al Castello di Malgrà di Rivarolo Canavese con l'Ensemble Sine Nomine di Bologna. La Primavera musicale del Conservatorio ha in serbo, questa settimana, due appuntamenti: venerdì 27, alle 20,30, si esibiscono gh allievi deUa violinista Christine Anderson, del pianista Bruno Bosio, dei compositori Giuseppe Elos e Riccardo Piacentini e del corso di musica da camera diretto da Carlo Bertola; mercoledì primo giugno, sempre alla stessa ora, salgono sul palcoscenico del Conservatorio gh studenti deUe scuole di esercitazioni e direzione di coro, composizione e direzione d'orchestra CANTO DELLE PIETRE, TASTAR DE CORDA

Luoghi citati: Bologna, Ivrea, Pianezza, Rivarolo Canavese, Torino, Vienna