NEL FAR WEST DELLA TELEMATICA

NEL FAR WEST DELLA TELEMATICA NEL FAR WEST DELLA TELEMATICA IL MARKETING DEI QUOTIDIANI: IMPOSSIBILE. ANZI, AUSPICABILE. ANZI, INEVITABILE. vero frutto non di un'evoluzione, ma di una mutazione genetica paragonabile solo, come va sostenendo da tempo Giovanni Giovannini, «alle grandi svolte epocali della storia: l'invenzione della scrittura, dell'alfabeto, della stampa». ha urgenza di stringere rapporti telematici sempre più organici, ma bisogna che l'opera di ciascuno e di tutti sia messa al sicuro. Operazione difficilissima per la guerra già scatenata tra i produttori di hard e software (al momento Sony contro Philips, cdRom contro Cdl), e nell'intrico di generi, consuetudini, tradizioni: del vecchio che deve fare in conti con il nuovo. Nelle opere multimediali, ci si domanda per esempio, chi è l'editore? E che cosa succederà quando la traduzione di un testo avverrà nel momento in cui esso verrà inviato da un Paese a un altro di lingua diversa? Come si potranno rispettare le regole che garantiscono qualità e proprietà? Gianni Merlini che con l'Utet è già molto avanti nel lavoro telematico, specie in campo giuridico, prevede, e non è certo il solo, la «necessità di una nuova disciplina per il diritto d'autore», problema all'esame anche dell'Unesco e dell'Orni. Tutelare, insieme agli autori, anche gli editori: con la speranza che non si realizzi la profezia di Ben Bagdikian il quale, in The Media Monopoly, vedeva la fine del secolo con «cinque-dieci giganti aziendali che controlleranno tutto il mondo della comunicazione». E questi giganti potrebbero anche non essere gli editori, il Panopticon di Jeremy Bentham potrebbe aggirarsi tra noi: la democrazia rischia di essere uccisa dalla cibernetica, a meno che non ci abbia già pensato la tv. ] W> TORINO ILLIAM Gibson, il capostipite del cyberpunk romanzesco americano, ci ha già provato: ha mandato un suo racconto telematico nella «luce virtuale» del cyberspazio, saltando l'«incomodo» dell'editore, venendo però subito depredato dagli agguerritissimi hackers, i pirati cybernetici, costretto quindi a rimpiangere il suo posto quasi fisso da Neuromante e Mona Lisa in poi, nelle hit parade banalmente cartacee e miliardarie dell'editoria yankee. Piccola storia vera, raccontata da Sandro Veronesi anche lui discreto cyberappassionato, e che sarebbe stata perfetta come epigrafe al recente Simposio internazionale di Torino sui diritti d'autore, intitolato «Il futuro è già qui»: perché, alle assise del Lingotto, i maggiori esperti mondiali di elettronica, marketing, ricerca, diritto nel settore dell'informazione, hanno lavorato proprio attorno ai due destini, dell'autore e dell'editore, da secoli reciprocamente angeli e demoni sino ad ora inseparabili, fratelli siamesi nella vita dell'opera letteraria ma che da domani potrebbero non esserlo più; e l'uno o l'altro, o addirittura entrambi, scomparire. Quello che sta cambiando attorno a noi nel modo e nei modi di comunicare, dal reale al virtuale, soprattutto attraverso il prodotto dell'ingegno sembra dav¬ Bestseller d'amore Come difendere i diritti d'autore Attenzione massima quindi, specie da parte di chi ha in mano il potere editoriale, alla galassia cybernetica. Il monstrum dell'irrealtà, o dell'iperrealtà, non «deve» essere lasciato solo (si apprende con brivido che i naziskin si scambiano le loro informazioni attraverso il cyberspazio), bisogna forzatamente imbrigliare il Far West telematico oggi già a disposizione di 13 milioni di «viaggiatori» nel mondo. Armato di modem e attraverso le superstrade informatiche (Internet è ben noto anche in Italia) questo popolo invisibile parla, s'incontra, vive in quelle Comunità virtuali che hanno dato anche il titolo al libro-avventura, famosissimo in America e per certi versi affascinante, di Howard Rheingold (appena uscito da Sperling & Kupfer). Se il cyberspazio promette libertà, l'anarchia planetaria significa pericolo di morte. E' il messaggio che i relatori al Simposio di Torino hanno affidato agli esperti di tutto il mondo avvertendo che i tempi sono stretti: l'universo del sapere, la scienza in particolare, il possibile fev applicare le tecni- \ %v che di marketing ai "X . v giornali quotidiani? Con ^^Wi quali limiti? Quali relazioni e conflitti intercorrono tra la strut- X tura marketing e quella giornalistica in un quotidiano? È vero che il Direttore della testata ne è anche il vero Direttore Marketing? È il con¬ Rivisteria con tv Liguria libri per i bambini Nelle migliori librerie, oppure compilando il coupon qui sotto. pagg. 496 - L. 45.000 - a questo indirizzo: Nome Cognome Ditta P. iva Via [mir. app.] Città. i v tenutofa il succoppure i g t ga Desidero ricevere n° copie del volume: Gilii M Gianluigi Montresor "IL MARKETING IMPOSSIBILE" .) ca.p. 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