Nove baby-sitter fanno una madre

Nove baby-sitter fanno una madre Nove baby-sitter fanno una madre GENITORI più infantili dei figli? E' una tradizione che fa data almeno dal '68. Bambini costretti ad una infanzia veloce, confusionaria, divertente anche. Abituati a considerare i genitori come fratelli maggiori e inesperti, bisognosi di una occhiata protettiva. Genitori in fuga, egoisti nel loro bisogno di consumare una giovinezza che la paternità e la maternità rischia di interrompere, se non ci fosse quel moderno, anche un po' spennato, angelo custode che si chiama baby-sitter. A raccontarci una infanzia allegra e un po' sfigata ci hanno pensato Giulietta Gozzi e Alessandro Goldoni in: Di mamma ce n'è una sola anzi nove (Sonzogno, pp.99„ L. 10.000). Più che un'infanzia é un anno, dentro il quale si rincorrono e si alternano durante il giorno e la notte babysitter, vice baby-sitter, baby-sitter d'occasione e in sub appalto, amici e supplenti occasionali. Lei, la bambina, si chiama Alberta, ha cinque anni, e viene comunemente, affettuosamente, chiamata Topo. I genitori, Barbara e Federico, stanno in scena unicamente per dare una buonanotte, trasportarla verso le vacanze o, più sdpesso, per presentarle la nuova baby-sitter: Celestina, Jolanda, Cinzia, Roberta, Antonia, Nadia e le altre. Per Topo il problema è sapere se la ((nuova mamma» sa disegnare gli animali, fare il solletico sui gomiti per addormentarla, è disposta a lasciar libera la via del frigo e dei biscotti. Se è generosa con i tasti della televisione. Le ragazze fanno quel che possono, soprattutto dormono o si stupiscono se il Topo si prepara la co¬ lazione nel bidet, inseguono amori improbabili, stilano improbabili divieti. C'è la Jolanda esperta in cucina russa, la Cinzia che usa su Topo calmanti per farla dormire, la Roberta sempre in coppia col fidanzato, la Roberta ex tossicodipendente. E mentre i genitori brigano su delle scemenze il Topo si incammina a diventare, in quella girandola di sbilanciati, un piccolo adulto alla «deriva» o magari per la legge del contrappasso un essere posato e maturo. Se lo chiede Topo mentre la Yutta, la «mamma tedesca», le impartisce lezioni sessuali sulle formiche: «Le grandi sono fenunine, le piccole i maschi. Quando è estate le femmine si mettono a volare, i maschi si attaccano sopra tenendo vicina la loro pancia a quella della formica donna... they married, si sposano e fanno anche i foimicbini. Dopo il volo, il ma¬ schio cade per terra and dies». Baby-sitter anoressiche e bulimiche, innamorate dei frigo spalancati, baby-sitter di colore con frotte di figli per tener compagnia e ((far giocare» il Topo. Una vita d'inferno e piena d'esperienze come nessun genitore può immaginarsi di aver offerto a un figlio con la semplice offerta di una compagna per le ore pomeridiane o serali. O forse le stesse esperienze che Barbara e Federico insieme o separati stanno correndo per conto loro. Ma il Topo non si abbatte, ha maturato uno sguardo della distanza, dell'ironia. E quando compie i sei anni, intorno ad una grande torta si chiederà: «Se da piccola ho avuto bisogno di tutte queste baby-sitter, da grande mi serviranno dieci o venti mariti. Però almeno quelli vorrei sceglierli io». Nico Orango Bruno Veri tavoli

Persone citate: Alessandro Goldoni, Giulietta Gozzi, Nico Orango, Sonzogno, Topo