Il sequestro d'amore finisce in prigione

Il sequestro d'amore finisce in prigione Il sequestro d'amore finisce in prigione COSENZA NOSTRO SERVIZIO Tricol tutto giudice tutelare della ragazza. Tricoli ha parlato di una situazione familiare difficile, certo, ma non di degrado assoluto. La madre della ragazza, Antonietta, è una donna con un duro passato, che l'ha portata anche ad allontanarsi dalla figlia. Ma un anno fa la donna si è riscattata, riavvicinandosi alla figlia e prendendola con sé, pur sapendo del rapporto che la ragazza aveva con Antonio, un giovane dal carattere rissoso, capace di far tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. In questa luce qualcuno ha visto alcuni episodi che hanno avuto come protagonista passivo il dottor Tricoli, prima oggetto di un attentato incendiario poi, adIW^lNIf dirittura, di un confronto viso a ; viso con due giovani che lo aspettavano nel garam .-<mm ge di casa con in£ . . ■ tenzioni certo ^^^^ non amichevoli. JS lÉiÉl Vedersi sfuggire di mano Vittoria forse ha costituito per Antonio una sorta di oltraggio al suo sentirsi «maschio». Per questo quando nel novembre dello scorso anno per disposizione del giudice Tricoli e con l'appoggio della madre (le due donne si erano recate assieme dal magistrato dopo l'interruzione della convivenza tra i giovani) Vittoria era stata affidata ad altre suore, in un istituto di Santa Severina (nel Crotonese) aveva già tentato di portarsela via e per questo contro di lui era scattata una denuncia ancora non definita. Non contento ci ha ritentato domenica, questa volta spalleggiato da altri tre giovinastri, che l'hanno seguito a Castrolibero in una folle vicenda in cui avevano visto probabilmente solo gli aspetti avventurosi. Ieri peraltro, hanno commentato alcuni inquirenti, ò venuto fuori un altro aspetto della vicenda e cioè che la convivenza tra Vittoria ed Antonio era stata «sopportata con rassegnazione» dalla ra gazza, quasi come un qualcosa a cui non potersi ribellare. Ora Vittoria, dopo la brutta avventura, è tornata a casa della madre. Ci resterà forse solo per pochi giorni, poi tornerà a Castrolibero, in istituto, per riprendere la strada verso la «normalità». Può essere solo amore quello che spinge un ragazzo di nemmeno 18 anni ad armarsi di coltello ed a fare irruzione in un istituto religioso per rapire, puntandole l'arma alla gola, la ragazza di cui è innamorato? E' solo amore, oppure alla base del comportamento di questo ragazzo c'è la rabbia di vedere minato il suo ruolo di «maschio» dopo che la sua innamorata gli è stata sottratta per decisione di un magistrato? Quesiti che si stanno ponendo gli inquirenti pur dopo l'esito positivo della vicenda di Vittoria, la ragazza di Crotone che domenica pomeriggio è stata rapita, da un istituto religioso di Castrolibero, da un manipolo di ragazzotti decisi a tutto pur di portarla via con loro. Vittoria è stata trovata ieri mattina, poco prima delle 9, mentre camminava sui binari a nemmeno centi metri dalla stazione ferroviaria di San Giovanni in Fiore, dove, insieme a due dei suoi rapitori, avrebbe dovuto prendere un treno che li doveva portare lontano dalla Calabria. Negli occhi di questa ragazza, oggi alta e formosa, che nel giro di pochi mesi si è lasciata alle spalle la bambina che pure aveva convissuto, nemmeno dodicenne, con il suo spasimante, i carabinieri hanno letto non solo la stanchezza per la notte trascorsa a vagare per le campagne, ma anche il timore che la sua disavventura non fosse ancora conclusa. I quattro rapitori sono finiti nel carcere minorile di Catanzaro, sommersi da accuse affatto lievi: sequestro di persona (reato dalla contestazione obbligatoria, vista la minore età di Vittoria), violazione di domicilio, violenza (ai danni della compagna di istituto della ragazza, colpita nell'irruzione), minacce. Accuse che forse le indagini della procura dei minori di Catanzaro ridimensioneranno, ma che certo pesano su una vicenda che non è quella che sino a domenica sera appariva. A dare un quadro più nitido della personalità di Vittoria, un dato che sta alla base di tutto, è stato Franco Tricoli, pretore di Crotone ma soprat- II pretore Fran IW^lNIf ; m .-<mm £ . . ■ ^^^^ JS lÉiÉl II pretore Franco Tricol Diego Minuti

Persone citate: Diego Minuti, Fran Iw, Franco Tricol, Franco Tricoli, Tricoli

Luoghi citati: Calabria, Castrolibero, Catanzaro, Cosenza, Crotone, San Giovanni In Fiore