«Tutte le bugie sul mio Andrej» di Cesare Martinetti

«Tutte le bugie sul mio Andrej» «Tutte le bugie sul mio Andrej» Leggendo con la vedova Sakharov i dossier del Kgb Sullo scienziato dissidente furono raccolti 520 volumi «Una volta gli agenti del Cremlino rubarono anche 150 rubli lasciati in casa» documenti. Non un leader del dissenso. «La cosa più impressionante è che il Kgb inviava rapporti, proponeva risoluzioni e indicava le misure da prendere. In tutti i documenti che ho visto non c'è un solo caso in cui il Politburò abbia modificato la no di inviare libri e lavori per sostenere la sua candidatura». Vero? «Assolutamente no - dice Elena Bonner -, non ho mai saputo una cosa del genere. L'unica spiegazione è che attraverso questa falsa notizia il Kgb intendeva far crescere l'irritazione proposta del Kgb: erano loro a comandare». Altre bugie: «In un documento del 13 ottobre del '71 si legge che gli accademici svedesi avevano informato Sakharov che intendevano conferirgli il premio Nobel per la chimica e gli chiedeva¬ degli scienziati sovietici nei confronti di Sakharov». Bugie anche sugli anni di Gorkj dove Sakharov visse esiliato con la moglie per dieci anni. «Stava facendo uno sciopero della fame per protesta, era molto debole, venne ricoverato in ospedale. Ho letto in un rapporto che anche in quella circostanza il Kgb ha mentito al Cremlino: scrissero che stava facendo le analisi per paura del cancro. Non è vero». Bugiardi e ladri. Un piccolo documento ha fatto tornare in mente ad Elena Bonner un episodio dimenticato. Era la primavera del '77, era uscita di casa lasciando sul tavolo 150 rubli (allora una bella cifra) per il figlio accanto ad un registratore. Quando tornò a casa non c'erano più né i soldi, né il registratore. Non li aveva presi il figlio, non c'erano segni di scasso. Adesso sa che quel registratore era finito nelle «loro» mani, i rubli pure, segno di spregio totale: Sakharov nemico del popolo. «Scrivevano in continuazione, senza dare alcuna prova, che Sakharov ed io ricevevamo migliaia di dollari dall'avversario". La prima volta che ci arrivarono dollari, invece, fu nell'estate del '74 quando Life gli chiese un articolo per i 50 anni della rivista». Una volta sola, dice Elena Bonner, il Kgb è stato sincero a proposito di soldi: un rapporto del 15 settembre 1969 riferisce correttamente che Sakharov aveva versato tutti i suoi risparmi in opere di beneficenza. «Stavamo insieme da poco dice la Bonner - non avevamo un copeko e loro scrivevano che l'avevo sposato per soldi». Elena Gheorghevna raccoglie le sue carte e non ci vuole dire di più. Perii settantatreesimo compleanno di Andrej Dmitrievich è abbastanza. Cesare Martinetti Elena Bonner e Andrej Sakharov «Su mio marito S20 volumi di bugie inventate dal Kgb»