Bufera su Scalfaro poteva stare zitto

Dopo l'esternazione del Capo dello Stato sui fondi riservati, critiche da opposizione e leghisti Dopo l'esternazione del Capo dello Stato sui fondi riservati, critiche da opposizione e leghisti Bufera su Scatfaro: poteva sfare zitto Bossi: cambiamo Presidente Ma si sono fatte le tre del pomeriggio. E arrivano i rifondatori. Si sono fatti più miti. Niente impeachment. Però il presidente stia zitto. Non assolva i fascisti con dichiarazioni che Bertinotti definisce «gravi e preoccupanti». E taccia pure sul Sisde: «Mantenga il riserbo, non parli, visto che come presidente non può essere giudicato. Questo suo interventismo autogiustificatorio è inammissible», osserva Cossutta. Anche se Bertinotti non esclude che la magistratura possa ugualmente occuparsi di Scalfaro: «Non è detto che non si possa indagare. Del resto è assurdo che a Cossiga sia stato riservato un trattamento diverso». E la maggioranza? Non si sbraccia a difendere il presidente. Anche se Fini spiega che non spetta a Scalfaro dire come ha speso quei soldi, ma che è sui servizi che occorre far chiarezza. Osserva però Piero Di Muccio, vicecapogruppo vicario di Forza Italia: «Adesso dovranno assolvere dall'imputazione di attentato alla Costituzione quelli del Sisde». E aggiunge: «Scalfaro ha usato lo schema gesuita: prima "nega semper" e poi "concede parum". Forse ora ha ammesso perché pensa che, come in Inghilterra, il governo copra la corona. Comunque di tutta questa vicenda mi ha impressionato di più la deposizione di Fulci. Ha detto di avere spiegato al capo dello Stato come andavano le cose al Sisde. E lo ha fatto davanti al segretario generale Gifuni che come pubblico ufficiale aveva il dovere di denunciare il fatto alla magistratura». Più vaghe, ma non per questo più rassicuranti le dichiarazioni del presidente dei deputati di Forza Italia Raffaele Della Valle: «Discuteremo delle affermazioni di Scalfaro domani nel direttivo di gruppo. La sua parola non si discute, però credo che nessuno possa essere esente dall'obbligo di dare, nel; le sedi competenti,11 maggiori spiegazioni su ciò che asserisce». Esiste dunque un «caso Scalfaro»? Della Valle ripete le parole di Fini: «Per il momento no». E Di Muccio aggiunge: «Il presidente ha detto che se ne a^drà se viene riformata la Costituzione e per farlo ci vuole un annetto...». Maria Teresa Meli Stato Civile di Torino NATI DENUNCIATI IL 27 MAGGIO 1994 Rossi Andrea; Agularl Anna; Castelluccla Sara: Proietti Margherita; Amprimo Marcello; Trincherà Anna Maria; Nocca Mattia; Buvetti Chiara; Slrago Dario: Mourah Mohamed Amine: Clbrarlo Francesca; Botto Andrea; Costamagna Lazzarlni Serena; Tacci Davide; Garbolino Claudia; DI Bari Alessandro; Monaco Chiara Rita; SIIvestrln Eleonora; Tauro Stefano Marco; Pegoraro Maurizio; Anrò Giulia; Russo Valentina; Baroni Ilaria; Donna Stelano; Bosio Riccardo; Daniele Alessio; Manmana Francesca; Givone Toro Noemi. MORTI DENUNCIATI IL 27 MAGGIO 1994 Presso Case di Cura, di Riposo ed Istituti religiosi: Fossati Domenico, a. 74, Casa di Cura Celimi; Mario Alfredo, a. 62, Casa di Cura Villa Cristina; Rossandlch Antonio, a. 70, Casa di Cura Bernini. Presso Ospedali: Accorcio Riccardo, a. 79, Giovanni Bosco; Albanese Christian, gg. 3, Infantile Regina Margherita; Ansalone Carmine, a. 64, Gradenigo Baroni Giuseppe, a. 63, Giovanni Bosco; Battìi Laura, a. 71, Maria Vittoria; Belila Luigi, a. 56, Martini; Berla Maria Anna ved Baudino. a. 84, Molinette; Biglia Secondo, a. 44, Molinette; Brozzolo Italo, a. 63. Giovanni Bosco; Celiberti Antonio, a. 84, Molinette; Clbrarlo Bortolotti Giovanni Battista, a. 63, Maria Vittoria; Cleri Giovanni, a. 89, Mauriziano Umberto I; D'Angluro Michele, a 82. Martini. Dal Bello Rinaldo, a. 79, Giovanni Bosco; Danzerò Umberto, a. 79, Giovanni Bosco; Deambrosis Nevio, a. 74, Molinette; Dovis Giulia Marianna, a. 72, Giovanni Bosco; rabblano Giuseppe, a. 50, Molinette; Fasoletti Laudomia ved. Debernardi, a. 85, Evangelico Valdese; Genia Mario, a. 82, Giovanni Bosco; La Manna Elena ved. Scaratti, a. 77, Molinette; Lavazza Linda, a. 79, Cottolengo; Lombardi Angelo, a. 78, Maria Vittoria; Lusso Fiorina ved. Garino, a. 84, Mauriziano Umberto I; Manassero Maddalena ved Barovero, a. 68, Molinette; Monticone Angela ved. Monticone, a. 79, Molinette; Riva Lidia ved. Barberis, a 68, Mauriziano Umberto I; Saplno Antonio, a. 74, Molinette. Presso altro luogo del territorio cittadino: Poggi Maria ved Ragusa, a. 88, via Susa 52. Presso residenza: De Vlrgllls Francesco, a. 83, corso Francia 121 ; Lansa Adriana Ida ved. Pansoya di Borio, a. 89, via F. Magellano 10: Roncaglia Giuseppe, a. 80, via Sostegno 70; Ros Ida ved. Fazio, a. 74, strada Mongreno 114; Rossi Giorgio, a. 92, corso Monte Cucco 125; Vallino Giovanni, a. 81, corso Vercelli 159: Presso Medicina Legale: Panetta Maurizio, a. 23; Salis Daniel, a 23; Sterpone Uni berlo a. 76; Vaschette Giuseppina ved. Giliberto, a. 79. Nati 28 - Morti 42 A lunerali avvenuti il figlio e i familiari tutti annunciano la scomparsa di Agostina Spada vedova Ghia di anni 91 — Vignale Monferrato, 31 maggio 1994. ROMA. «Proseguiamo insieme una battaglia antimafia il cui significato si eleva al di sopra delle divisioni politiche contigenti», propone il professor Pino Arlacchi, deputato pds, al presidente del consiglio Berlusconi, in un messaggio di ringraziamento per la solidarietà testimoniatagli dopo il «messaggio» di Totò Riina. Lo ha reso noto lo stesso Arlacchi, dicendosi «meno pessimista circa la tenuta culturale del movimento antimafia in questi tempi difficili» dopo le decine di lettere, fax e telefonate di solidarietà ricevute. Intanto, parlando a Torino, il ministro Guardasigilli Alfredo Biondi, ha sostenuto che «la scelta sulla presidenza della commissione antimafia spetta ai presidenti della Camera e del Senato, e non alla maggioranza. Noi come maggioranza - ha aggiunto possiamo avere delle preferenze ma non è detto che questo possa influenzare le opinioni altrui. Certo che alla guida di questa commissione deve andarci una persona capace, competente ed idonea a svolgere un ruolo che non è solo di carattere giudiziario». [r. i.] ARLACCHI Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro abitò per un periodo proprio Scalfaro, all'epoca ministro dell'Interno nel mirino dei brigatisti rossi; per ragioni di sicurezza, Scalfaro si trasferì lì. Nel giugno dell'87, per l'arredamento, Salabè presentò un conto da 500 milioni, tra le voci c'erano pure quadri d'autore, mobilio antico, porcellane, vetri di Murano e una cucina completa. E altri soldi erano già stati spesi per la ristrutturazione. Su quell'appartamento, da quando è scoppiato lo scandalo Sisde, si sono accavallate cifre su cifre, senza che si sia ancora riusciti a fare completa chiarezza. Nel novembre scorso - dopo che erano filtrate le prime indiscrezioni sui conti lievitati - il capo della polizia ed ex direttore del Sisde Parisi precisò che i lavori costarono, compresi due ascensori, 474 milioni più Iva. Interrogato a gennaio, invece, Parisi - che lasciò il servizio all'inizio dell'87, e quindi prima che Salabè presentasse la fattura trovata in casa di Timpano - ha parlato ai giudici di una spesa complessiva pari a un miliardo e 160 milioni. Il capo della polizia ha anche specificato che attualmente l'appartamento di via Lanza è a disposizione dei direttori del servizio segreto. Ma sull'arredamento non si sa di più. I quadri, le porcellane e la cucina sono ancora in quella casa? Le indagini della procura proseguono per accertare questo e altri particolari venuti alla luce con l'inchiesta su Timpano. L'ex cassiere del Sisde sarà chiamato a deporre in aula, al processo contro gli altri ex 007, il 7 giugno prossimo: parlerà o deciderà di non rispondere, come gli consente il codice di procedura pénale? Intanto, la procura ha chiesto al gip di prorogare di altri sei mesi le indagini sul reato di attentato agli organi costituzionali, avviate dopo le prime dichiarazioni di Broccoletti, Malpica e Galati che chiamavano in causa Scalfaro e il messaggio in tv del Capo dello Stato.

Luoghi citati: Inghilterra, Monaco, Ragusa, Roma, Torino, Vignale Monferrato