«La famiglia italiana allo sfascio» di Marco Tosatti

Catturato a Panama Gianni Guido, uno degli assassini di Rosaria Lopez Allarme vescovi «La famiglia » allo sfascio ROMA. Nella diocesi del Papa la «Famiglia» è allo sfascio: «Roma Sette», il supplemento settimanale del quotidiano dei vescovi, «Avvenire», lancia l'allarme, accusando le istituzioni politiche e amministrative di un «completo disinteresse» nei confronti del problema. L'unica che si salva, secondo il settimanale diocesano, è la Chiesa, «ma è sempre poco rispetto alle necessità esistenti e di fronte al disinteresse istituzionale verso il nucleo base della società»; anche se non viene indicato in che modo il governo potrebbe incidere sui fenomeni messi in risalto. Il matrimonio appare il punto di crisi del panorama famiglia. Le separazioni, secondo il quotidiano, sono in crescita costante. Nel 1989 si sono registrate 6447 separazioni, cresciute a 6605 nell'anno successivo. Il 1991 ha marcato un'ulteriore spinta verso l'alto, con 6749 separazioni, giunte poi nel 1992, ultimo anno in cui i dati sono disponibili, a 7719 casi. In lieve, progressiva flessione appaiono invece i divorzi. Erano, nel 1989, 3480, scesi a 3342 nel 1990. Nel 1991 la cifra complessiva è ancora più bassa di qualche unità: 3224, e la tendenza si è confermata (3159) nell'anno seguente. «Le cifre - scrive Roma Sette - confermano a Roma e provincia una tendenza "sfascista", che se collegata con il minor numero di figli e la crescita delle cosiddette "famiglie di fatto", mette in evidenza un trend in cui si riduce lo spazio per la famiglia come luogo privilegiato di incontro tra le generazioni». Paradossalmente, la richiesta di matrimoni religiosi si mantiene alta, a dispetto di tutte le difficoltà per chi voglia mettere su famiglia. Nel 1993 sono state rilasciate 12.435 dispense; nel 1992 i matrimoni con rito cattolico sono stati 12.865, nel 1991 13.641, e 13.145 nel 1990. I matrimoni con rito civile invece si sono mantenuti stabili, circa 4400 per ciascuno degli anni considerati. «Dunque la famiglia è allo stato attuale un malato, forse non grave - scrive Roma Sette - ma certamente con dei segni da non sottovalutare. Le terapie si presentano complesse e lunghe, coinvolgendo diversi livelli di intervento». Il giornale cattolico polemizza sottotono con le autorità civili, in tema di iniziative pro-famiglia: «Di queste ultime nulla si sa, a parte qualche sporadica uscita dell'assessore Amedeo Piva che ha rilanciato la proposta di familiarizzare i servizi sociali, assegnando l'aiuto non al singolo portatore di handicap o al singolo caso difficile, ma a tutto il nucleo familiare. Ma allo stato dei fatti resta solo una proposta senza seguito». Marco Tosatti

Persone citate: Amedeo Piva

Luoghi citati: Roma