Haiti il ritorno del dio machete

Le famigerate bande in quasi un trentennio in cui sono state attive hanno massacrato 50.000 persone CENTRO AMERICA Le famigerate bande in quasi un trentennio in cui sono state attive hanno massacrato 50.000 persone Haiti, il ritorno del dio machete Rinascono i Tonton Macoute contro la «minaccia Usa» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non erano mai del tutto scomparsi, ma adesso i famigerati Tonton Macoute hanno annunciato il loro ritorno ufficiale. Presto per le strade di Port-au-Prince e dei villaggi di Haiti si rivedranno sfilare le loro caratteristiche tute blu. I Volontari per la sicurezza nazionale, così si chiama adesso la milizia che per quasi 30 anni sorresse la famiglia dei dittatori Duvalier, «offrono i loro servigi al Paese in caso di invasione militare», come ha annunciato il loro portavoce Gerard Dessaint. Pronti a combattere gli americani, a fianco della giunta militare di Raul Cedras. Nonostante velate minacce e l'esplorazione per ora solo teorica di un intervento a Haiti, gli Stati Uniti non sembrano molto prò- pensi a una soluzione armata. L'opinione pubblica è moderatamente sensibile al problema di Haiti e, comunque, non sembra affatto disposta a sostenere un intervento militare. Ma intanto i Tonton Macoute sono tornati e, se non avranno un nemico esterno da combattere, non faranno certamente fatica a trovarne uno interno, considerati i loro precedenti. Si calcola che nel quasi trenten¬ nio in cui sono stati attivi abbiano massacrato, preferibilmente a colpi di machete, circa 50 mila persone. Vennero creati negli Anni 50 dal dittatore Frangois «Papa Doc» Duvalier come propria milizia privata. Uccisero, torturarono e ridussero al silenzio ogni esponente dell'opposizione a Duvalier padre, e poi a suo figlio Jean Claude «Baby Doc», su cui potessero mettere le mani, fino a che non vennero sbandati nell'86. Durante il colpo anti-duvalierista parecchi dei 300 mila Tonton Macoute di allora fecero una brutta fine. Molti vennero giustiziati con la terribile tecnica del «necklacing», un copertone intriso di benzina acceso attorno al collo. In alcuni sermoni, padre Jean Bertrand Aristide, poi diventato primo Presidente eletto - e spodestato - di Haiti, mostrò comprensione verso il «necklacing». Dessaint ha assicurato che il raggruppamento dei Tonton Macoute ha già raggiunto una dimensione rispettabile, circa 30 mila uomini. «Abbiamo fucili, sassi, machete, conchiglie e polvere magica», ha detto il portavoce, in perfetta armonia con l'immagine luciferina che ruota attorno alla milizia. Durante le dittature Duvalier, i Tonton erano spesso ai ferri corti con quegli stessi militari che adesso governano. Ma l'odio verso Aristide ha riunificato il fronte, e infatti i Tonton rispuntarono nell'ottobre scorso, quando era previsto il rientro del Presidente deposto. Mentre Haiti è alle prese con l'irrigidimento dell'embargo internazionale lanciato domenica scorsa, risorgono numerose formazioni neo-duvalieriste, che si incaricano di vessare i sostenitori di Aristide. La giunta ha già deciso la sua strategia: aspettare. Cedras e i suoi non credono in un intervento americano, pensano che anche Bill Clinton abbia dei dubbi su Aristide e comunque lo considerano Presidente per un solo mandato. Ne! '96, scaduto anche il mandato di Aristide, tutto potrebbe cambiare. La giunta militare ha già retto 36 mesi, pensa di poterne reggere un'altra trentina. Ci vorranno mesi per valutare l'effetto dell'embargo e decidere un ulteriore indurimento della linea nei confronti di Haiti. I ricchi, nel frattempo mangiano lo stesso, dal momento che l'l% della popolazione possiede il 40% della ricchezza. I poveri faranno la fame, e a quelli di loro che diventeranno troppo arrabbiati penseranno i Tonton Macoute. Paolo Passarmi *T Il generale Raul Cedras, capo della Giunta militare haitiana che rifiuta l'insediamento del presidente eletto il sacerdote Jean-Bertrand Aristide

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