Sgarbo a Baio Dora di 1. Poi.
Sgarbo a Baio Dora Sgarbo a Baio Dora 7/ sottosegretario non si vede L'aspettavano tutti con impazienza, ieri mattina a Borgofranco d'Ivrea, la visita del sottosegretario alla protezione civile, Ombretta Fumagalli Carulli: «L'ha promesso l'assessore regionale Ugo Cavallera; finalmente lo Stato si sta interessando di noi». Erano pronti anche i temi da discutere: la frana che dieci giorni fa è venuta giù da cima Cavallaria, l'evacuazione, per 24 ore, degli abitanti della frazione Baio Dora, la necessità di interventi mirati per evitare futuri disastri. Ma la giornata torinese del neoresponsabile della protezione civile è finita all'hotel Europa di Chivasso dove ha incontrato qualche sindaco della zona. I Comuni che hanno subito i danni più gravi durante l'alluvione della scorsa settimana non li ha visti e con la gente non ha parlato. «Non è stato per disinteresse ma per colpa dei suoi mille impegni», hanno subito fatto sapere quelli del suo entourage. Ma alla gente di Baio Dora quella visita mancata non è proprio andata giù. «Si dimenticano di nuovo di noi; era già successo subito dopo le frane precedenti», tuona Michele Allera, 70 anni, geometra del paese. «In passato spiega - ci avevano dimenticati Comune eq la Regione; ora lo fa anche lo Stato». Una posizione polemica che il sindaco di Borgofranco non condivide affatto. «Se la Carulli fosse venuta - dice Claudio Ferrando - ci avrebbe fatto molto piacere. Comunque, anche senza di lei, il Comune ha già attivato tutti gli enti preposti per risolvere la questione». Monitoraggi della zona franosa, relazioni e soppralluoghi di autorevoli geologi sono gli interventi già concordati. Ciò che manca è un progetto vero per difendere la frazione dai massi in caso di nuovi smottamenti e i soldi per realizzare eventuali opere di protezione. La popolazione di Baio Dora queste cose le sa e sperava nella visita della Fumagalli Carulli per ottenere assicurazioni e impegni precisi da parte del governo. «Quest'assenza è un fatto che non si deve assolutamente sottovalutare», dice Quirino Prefetti, presidente della sezione canavesana di Italia Nostra. «Comunque - aggiunge - questa volta faremo tutto il possibile per evitare che i problemi di Baio cadano ancora una volta nel dimenticatoio». Con o senza la Carulli, Perfetti intende obbligare Regione e governo ad assumere impegni precisi per fermare lo smottamento dei 20 milioni di metri cubi di terra e pietre che minacciano l'abitato della frazione. «Faremo presentare interrogazioni alla Camera». Intasnto nei prossimi giorni si recheranno a Roma i 65 sindaci dei Comuni canavesani colpiti dall'alluvione del settembre '93. Solleciteranno la conversione in legge del decreto per il risarcimento dei danni. Chiedono però che il provvedimento sia modificato. Vogliono che nel decreto siano indicate risorse economiche adeguate alle esigenze, che preveda una semplificazione delle procedure e che siano indicati termini perentori per definire i progetti e il loro finanziamento. [1. poi.]
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