«Noi poliziotti in trincea»

Il questore Ferrigno alla festa del corpo: «C'è una città da riconquistare» Il questore Ferrigno alla festa del corpo: «C'è una città da riconquistare» «Noi, poliziotti in trincea» Nella mappa delle emergenze usura e microcriminalità Premiati numerosi agenti per atti di eroismo in servizio Lettere al questore. Una decina ogni giorno. C'è chi protesta, chi ringrazia, chi segnala fatti inquietanti e personaggi sospetti. Una pensionata ha fornito elementi che hanno poi portato all'arresto di due pericolosi rapinatori. Aveva scritto semplicemente quanto visto dalla sua finestra, nelle lunghe notti insonni. L'ha raccontato il questore Carlo Ferrigno, ieri mattina, alla festa della Polizia: «Un dialogo importante con la città». Una città che sta vivendo, ha ripetuto il questore, «un momento delicato». E con parole ferme, davanti alle autorità polìtiche, giudiziarie e religiose, ne ha tentato una radiografia. Questi i punti più importanti del suo intervento. Pericolo di un ritorno del terrorismo. «Non si possono escludere tensioni sociali, anche gravi, che potrebbero sfociare in manifestazioni di protesta. Qualcuno potrebbe strumentalizarle per destabilizzare le istituzioni. Non dobbiamo dimenticare, in proposito, le ferite lasciate su Torino dagli anni di piombo». L'usura soffoca le aziende. «I momenti di crisi potrebbero consentire a organizzazioni mafiose di acquisire, con denaro sporco, spazi all'interno dell'economia. La disponibilità di ingenti somme, l'usura, costituiscono gli strumenti per insinuarsi all'interno di una impresa per poi estromettere i titolari, soffocati da interessi insostenibili». Extracomunitari e microcriminalità. «Il flusso immigrazionale ha assunto dimensioni tali da renderne complessa la gestione. L'espansione della criminalità, furti, scippi, spaccio di droga, ha creato sacche urbane dove è forte la concentrazione di soggetti dediti a traffici illeciti». Polizia in trincea. «Dobbiamo riconquistare quegli angoli di città. Un piano: più volanti, più uomini, più controlli. Giorno e notte. Dobbiamo "togliere la terra sotto ai piedi" alla malavita che fonda la sua forza sull'omicidio, sul tradimento, sull'intimidazione verso i deboli». Nel corso della cerimonia sono state consegnate medaglie al valor civile, attestati di benemerenza, promozioni per meriti, encomi. Sessantotto. Ad agenti, sottufficiali, funzionari (tra questi al capo della Mobile, Aldo Faraoni). Anche all'assistente capo Hugo Herrnhof, medaglia d'oro nel pattinaggio alle olimpiadi di Lillehammer: è al gruppo sportivo delle Fiamme Oro, ma in forza alla polizia di Caselle. Herrnohf ha abbracciato Michele Russo, il bimbo di 13 anni, Un picchetto rende gli onori al prefetto Lessona e al questore Ferrigno; sopra la premiazione degli agenti De Faveri, Battistella e Siciliano ammalato, che giorni fa aveva visto esaudire dall'associazione «Albero dei sogni» il desiderio di essere, per un giorno, poliziotto. Ieri Michele era in prima fila, per assistere alla premiazione di tanti poliziotti veri. Ogni premio una storia. Come quella di Maurizio De Faveri, Giovanni Siciliano, Claudio Battistella, della volante 8: «Lo scorso settembre la centrale ci mandò in via degli Artisti, un incendio in soffitta». Marianna Imparato, 88 anni, deve loro la vita: «Mi hanno salvata portan- domi via dall'alloggio avvolto dalle fiamme». \ Come quella di Costantino, Figliomeni, Mortera, Paderas, Zagato, Borello, sottufficiali della Mobile e del nucleo volanti. Il 2 agosto del '91 intervennero per una rapina alla Banca Popolare di Novara, in corso Regina Margherita. I banditi erano ancora all'interno. Furono arrestati. Uno di loro puntò la pistola e premette il crilletto: per fortuna non c'era il colpo in canna. Ez io Mascarino

Luoghi citati: Novara, Torino