Italia avanti a piccoli passi di F. Ver.

Nel test con la Finlandia, deciso da Signori e Casiraghi, si pensa soprattutto agli schemi Nel test con la Finlandia, deciso da Signori e Casiraghi, si pensa soprattutto agli schemi Italia, avanti a piccoli passi E i fischi di Parma tutti per Baggio-2 Sacchi contento Ho visto tanto spazio per crescere ITALIA At FINLANDIA MARCHEGIANI 6 £§/k JAKONEN 5,5 COSTACURTA 6,5 KINNUNEN 6 BENARRIVO 6 HEIKKINEN 6 CONTE 6,5 PETAJA 6 APOLLONI 6 KANERVA 5 BARESI 6 SUOMINEN 5 EVANI 5,5 LITMANEN 5 D. BAGGIO 5,5 LINDBERG 5,5 BERTI 5,5 HJELM 6 R. BAGGIO 6 AALTONEN 6 SIGNORI 6,5 JARVINEN 6 AII.:SACCHI 6 All.: LINDHOLM 6 Arbltro: VAGNER (Ungheria) 7 0 Sostituzioni: Italia: 46' Tassotti (6) per Benarrivo; 78' Donadoni (6) per Conte; 46' Minotti (6) per Baresi; 46' Casiraghi (6) per Berti; 46' Zola (6,5) per R. Baggio. Finlandia: 77' Paavola (5,5) per Lindberg; 73' Hyrylainen (sv) per Kanerva; 89' Rantanen (sv) per Aaltonen. PARMA DAL NOSTRO INVIATO Avanti adagio. Fattasi Nazionale, la montagna dell'Arrigo partorisce il topolino di due gol, quanto basta per regolare la Finlandia e consegnare agli archivi la prima vittoria dell'anno, dopo le ingloriose sbandate con Francia, Germania e Pontedera. Sul piano del gioco, l'aspetto che ci sta più a cuore, poco da dire e molto da fare. Siamo indietro, né poteva essere altrimenti, visti i carichi di lavoro propinati fra Sportilia e Milanello, e i restauri tattici in atto. A Roberto Baggio, per esempio, manca la magia dell'ultimo tocco, che verrà col tempo. Poi, lo strombazzatissimo 4-3-3 comporta adeguamenti non trascurabili, specie quando la palla l'hanno gli avversari. La rete che orienta la partita è frutto di una laboriosa intesa fra il Codino e Signori, favorito - al momento del tiro - da un goffo «pisolo» del greve Kanerva. Gli scambi Baggio-Signori costituiscono uno dei sentieri più battuti dalla squadra. Non sempre con successo, ma spesso con lusinghiera alacrità. L'Arrigo recupera Benarrivo (fascia sinistra, con Costacurta a destra) e rinuncia ai numeri mondiali. Fischi a Berti, fischi e insulti a Dino Baggio, così impara a ricusare Parma e il Parma: i promotori sono gli stessi scellerati che bombardarono di cartacce il milanista Rossi. Il foglio è bianco, e il compito laborioso. Soprattutto dalla cintola in su. La stazza dei finnici e l'agilità dei nostri consigliano scaltre imboscate sulla tre quarti. Non appena Heikkinen e Kanerva chiamano il fuorigioco, e la Finlandia avanza in branco, scatta il contropiede. Manovrato, avvolgente, anche se il più delle volte sterile. Il fatto è che Berti (destra), Baggio 1 (centro) e Signori (sinistra), per quanto si agitino e si soccorrano, assai di rado si propongono in zona tiro. Del centrocampo italiano, il più flemmatico è Evani, il più fumoso Baggio2 e il più intraprendente Conte, generoso al punto da immolarsi su ogni sventagliata in profondità, come al 2' (esitazione fatale) e al 9' (punizione guadagnata). Anche Berti studia. Da ala, da incursore, da incontrista. A fare una cosa alla volta sono capaci tutti; viceversa, a farle tutte e tre assieme, come pretende l'Arrigo, ci vuole fegato, oltre che stoffa. Motori imballati e acciacchi muscolari (Benarrivo) condizionano la spinta sulle fasce. Si procede, così, al piccolo trotto. La Finlandia applica uno scolastico 4-4-2, con Kinnunen e Suominen (il gran Codone) a destra, Heikkinen e Kanerva nel cuore del fragile bunker, Petaja e Jarvinen a sinistra. Lindberg e Aaltonen assicurano un dignitoso filtro, mentre Hjelm si sgonfia quasi subito, sballottato com'è fra Scilla- Baresi e Cariddi-Apolloni. Resta Litmanen, ma del gioiello dell'Ajax non ricordiamo, sinceramente, che un esilarante cozzo contro un cartellone pubblicitario. Tenace ma provvisoria, l'Italia fa quello che può. Anche nella ripresa, quando Tassotti avvi cenda Benarrivo (e Costacurta si sposta a sinistra), Minotti rim piazza Baresi, Zola e Casiraghi rilevano il Codino e Berti. La partita è un continuo accendersi e spegnersi. Si scuote la Finlan dia e Marchegiani alza di giù stezza una punizione del pode roso Jarvinen. Gli applausi rin corrono i fischi. Come nel primo tempo, lasciamo che i Tir nordici invadano le nostre carreggiate, A fianco: Casiraghi autore del secondo gol azzurro; sopra: Sacchi dà disposizioni tattiche dalla panchina Reti: 24' Signori, 67' Casiraghi. Spettatori: 16.714 paganti, incasso di 402.520.000 lire. lone del secondo gol. R. BAGGIO: 6. Un Codino poco Divino, anche se l'intesa con Signori lievita e si vede nell'azione del primo gol. Ma il Baggio rifinitore che vuole Sacchi non è certamente quello di ieri sera. Dal 46' lo sostituisce Zola (6,5) che fa il diavolo a quattro per eccitare la folla parmigiana. Prima una punizione maligna, poi un'altro calcio da fermo che crea le premesse per il secondo gol. Più dinamico del Codino, dimostra di aver smaltito meglio i pesantissimi carichi di lavoro. SIGNORI: 6,5. Il modulo formato America è fatto apposta per esaltare le sue caratteristiche e alla prima occasione il mini bomber colpisce con freddezza. La sua rapidità può diventare un'arma micidiale. Anche nella ripresa cerca il gol con la grinta che ha fatto di lui il re degli italici cannonieri. Fabio Vergnano PARMA DAL NOSTRO INVIATO «Vogliamo e possiamo fare di più». Anche Sacchi resta un attimo interdetto di fronte al debutto di Matarrese. Insaziabile, il presidente, ma contento perché «la squadra va avanti senza fibrillazioni interne». Ovvero: tutti amici a remare nella stessa direzione. Dimenticato il recente passato: «Stiamo meglio di Napoli e Stoccarda - ammette Matarrese -. Perdere è antipatico. Attorno a noi cresce la simpatia, ora speriamo di riportare la Nazionale a Parma per una partita con in palio i due punti». Perdonati i fischi a Dino Baggio, che Sacchi invece non ha gradito: «Un trattamento ingiusto, ma purtroppo questi sono i problemi che ha una Nazionale itinerante». Soddisfatto il et per la prova dei suoi: «Ero perfino preparato a qualcosa di meno, invece ho visto sprazzi interessanti, la squadra si impegna e chi sa interpretare la nostra prestazione avrà capito che in prospettiva ci sono notevoli margini di crescita». Ma non sarebbe Sacchi se cogliesse soltanto gli aspetti positivi: «Manca ancora la precisione, gli interescambi non sono stati perfetti, alcuni giocatori erano affaticati. Ma ho visto anche azioni spettacolari e ho avuto la conferma che questa squadra dà fiducia. E' una vittoria che fa bene, perché ci tenevamo ad iniziare in modo positivo la fase premondiale. Mi ha sorpreso la capacità di attaccare in velocità. Così li avevo visti soltanto contro Scozia e Portogallo». Dino Baggio non dà peso ai fischi: «Hanno interpretato male certe mie dichiarazioni», si scusa. Ma ammette: ((Atleticamente sono andato bene, tatticamente ho sbagliato troppo». Fischi anche per Marchegiani, che contro la Svizzera cederà il posto a Pagliuca: «Ho sbagliato qualche rinvio di piede, ma dovevo rischiare. Sacchi non mi ha concesso un contentino, faccio parte del gruppo». Strafelice Conte: «Sono entrato nei meccanismi di gioco, ho capito che in questa squadra posso dire la mia anch'io. Sacchi crede in me? Credo proprio di sì». [f. ver.]