Attenti al «Killer Machine»
Attenti al «Killer Machine» Attenti al «Killer Machine» Ci vuole un genio del computer per battere lo spirito malvagio te all'ospedale, viene sottoposto a complessi esami radiografici; intanto fuori si scatena un temporale, un fulmine colpisce la centrale elettrica, e lo spirito malvagio del killer viene cortocircuitato nel cervellone del computer che governa e controlla la rete elettrica della città. Dopo la metamorfosi, vagante per i cavi all'interno del sistema informatico, capace di manifestarsi in ogni elettrodomestico, il killer non rinuncia al suo programma di morte: ci vorrà un genio del computer per sconfiggerlo e salvare le vittime. L'ipotesi di partenza è ingenua, bislacca, poco credibile: ma l'avventura informatica non esclude un certo divertimento. LA regista Rachel Talalay, che dirige il suo secondo film dopo «Nightmare 6: La fine», ha una curiosa esperienza: è stata assistente alla produzione e poi produttrice degli eccentrici oltraggiosi e divertenti film di John Waters spesso interpretati dal travestito ciccione Divine («Polyester», «Grasso è bello», «Cry Baby»); è stata produttrice della terza e quarta puntata della Nìghtmare-saga di Freddy Krueger; prima ancora, è stata una laureata in matematica a Yale e un'analista informatica alla John Hopkins University. La competenza informatica le sarà magari stata utile in questo film: il protagonista detto Dataman è infatti composto da tre strati, la pelle, una fascia sottocutanea di mobili particelle argentate, una ossatura composta da barrette verdastre; non ha alcuna solidità ma è in costante movimento, fluttua, rotea, volteggia, si scompone, si ricompone. Un tempo, questo protagonista era stato un serial killer. Rimane gravemente ferito in un incidente d'auto andando a sorprendere in casa due vittime, la madre Karen Alien e suo figlio; agonizzan¬ [s.n.l KILLER MACHINE (Ghost in the Machine) di Rachel Talalay con Ted Marcoux, Karen Alien, Chris Mulkey, Wil Horneff Fantahorror. Usa, 1993 Cinema Vittoria di Torino; Apollo di Milano; America, Royal di Roma.
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